Asllani, dall'Albania a Buti. Pratali come mentore e l'Empoli per crescere
—L'Italia è sempre stata nel destino di Kristjan Asllani. Nato il 9 marzo 2002 ad Elbasan, quarta città più grande dell'Albania, Asllani si trasferisce insieme alla famiglia in Toscana all'età di due anni. Si stabilisce a Buti, comune di poco più di cinquemila persone, in provincia di Pisa. La passione per il calcio nasce lì, nella Butese: "Ero un bambino e pensavo solo a divertirmi". Quasi immediato il passaggio al Tau Calcio, segue l'interesse delle squadre professionistiche per un bambino che fa parlare di sé per il suo talento e che tutti vedono sempre in piazza con il pallone. Con l'interesse dei Settore giovanili delle prof, Asllani chiede consiglio a un mentore, Francesco Pratali. Il difensore anche ex granata ha una scuola calcio a Buti, conosce la famiglia di Kristjan e diventa un amico: "Quando su di lui avevano messo gli occhi addosso tante squadre, lui venne da me, aveva 6 o 7 anni non di più, e mi chiese un consiglio". Ai tempi c'era l'interesse della Fiorentina, ma non solo. Pratali indirizza Asllani: "Io, ovviamente, gli dissi di andare a Empoli". All'età di 10 anni, Kristjan si accasa all'Empoli dove compie tutto il percorso nel Settore giovanile, coronato nella stagione 2020-2021. A gennaio di quell'anno l'esordio tra i professionisti in Coppa Italia contro il Napoli, a maggio la conquista dello scudetto Primavera. E un futuro luminoso davanti.
Asllani, raccolta l'eredità di Ricci all'Empoli. Con l'Inter una parentesi dorata, ma non da protagonista
—Chiuso il percorso giovanile, la naturale scelta è far proseguire Asllani in prima squadra sotto le direttive di Aurelio Andreazzoli. La prima in Serie A arriva il 22 settembre nella vittoria per 2-0 sul Cagliari, premio al lavoro di un giocatore che cerca i primi spazi tra i grandi e osserva il titolare designato in regia, Samuele Ricci. Quando il Torino bussa alle porte dell'Empoli per Ricci, nel gennaio 2022, cambiano le gerarchie. L'addio del centrocampista scuola azzurra lascia libero uno slot ambito in regia e il nuovo titolare designato è proprio Asllani. Da febbraio in poi non solo più minuti nel finale, ma un impiego fisso e costante che permette a Kristjan di mettersi in mostra. Il primo gol in Serie A arriva contro l'Inter a maggio, club che resta stregato dal centrocampista albanese. Il trasferimento in nerazzurro arriva un mese dopo, prestito oneroso da 4 milioni di euro con obbligo di riscatto a 10. La prima stagione nerazzurra è da comprimario. Asllani porta a casa la Supercoppa Italia, la Coppa Italia e raggiunge la finale di Champions League contro il Manchester City, ma non intacca mai l'undici titolare se non per necessità. Una situazione simile si ripropone l'anno successivo. Asllani diventa la prima alternativa a Calhanoglu, aumenta leggermente il minutaggio (da 800' stagionali a poco più di 1000') ma è sempre chiuso per un posto da titolare che il più delle volte resta stregato salvo urgenze. A fine stagione l'Inter chiude prima e Asllani si laurea così campione d'Italia. Terzo anno in nerazzurro, ancora nessun salto: Asllani resta un'alternativa ma raddoppia il minutaggio con la gestione di Inzaghi che attinge maggiormente alle seconde scelte. La stagione si conclude con zero titoli e con diversi sulla graticola, tra cui Asllani a cui viene imputato il non essere a livello del centrocampo titolare e di non rappresentare un'alternativa abbastanza di qualità. Il rapporto si incrina e da lì la separazione. Ora un capitolo nuovo da iniziare, il Toro vuole che sia in granata.
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