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Giampaolo pre Lecce-Torino: “Squadra solida, ho ricordi di una società storica”

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Le dichiarazioni di Marco Giampaolo alla vigilia del match Lecce-Torino
Piero Coletta

Come si gestiscono le tensioni per una gara così importante? "Una partita cruciale. Le emozioni e le tensioni devono essere gestite, con il buon senso e il raziocinio, con delle riflessioni che devi far passare alla squadra il concetto che nonostante il cammino difficile, nonostante la situazione attuale di classifica, la squadra arriva da prestazioni testa a testa, mai arrendevoli, che ci hanno visto sconfitti di misura spesso e volentieri. È una gara cruciale e la squadra anche nell’ultimissimo periodo ha dimostrato di stare bene e di giocarsi delle chance. Farò il possibile e l’impossibile per salvare il Lecce".

Draghi diceva "Farò il possibile per salvare l'Europa". Cosa può significare per questo Lecce vincere ad ogni costo alla luce di una classifica in cui non si è più padroni del proprio destino? "Colgo l'assist, farò di tutto per salvare il Lecce".

Cosa vuole vedere nella squadra e cosa non vuole vedere nella gara di domani? "Oggi conta solo il risultato e questo lo si ottiene attraverso la proposta di gioco. Io ho analizzato il nostro percorso e l’ho fatto a partire dalla gara contro l’Udinese. Solo contro il Como abbiamo perso male ma l’ho sputtanata io la partita. Noi abbiamo sempre giocato con pregi e con difetti, ma non siamo mai stati sottomessi. Si poteva fare di più, potevamo arrivare con punti in più? Si. Ma ora non conta, ora serve atteggiamento, coraggio e fare il possibile e l’impossibile per vincere la partita e poi vediamo che succede. Fino a quando ci sarà una partita da giocare, noi giocheremo, questa deve essere la cosa più importante per tutti". 

Non sappiamo come sta Gaspar. Quello è un ruolo delicato, la gara anche. Ha parlato con Tiago Gabriel a riguardo? "Con Tiago ci parlo tutti i giorni. Se Gaspar ci dovesse dare delle garanzie giocherà lui, altrimenti gioca Tiago".

Una novità di Verona è stato l'impiego di N'Dri. Cosa le è piaciuto del ragazzo e che minutaggio ha visto che a inizio ripresa sembrava un po' stanco? "La scelta di N’Dri è stata di natura tecnico tattica, noi disponiamo di cinque esterni uno diverso dall’altro e per i compiti che avevo in mente lui andava bene. Ho bisogno di esterni che vadano al massimo per il tempo dell’impiego".

Domani sarà l'ultima partita al Via del Mare. Che messaggio vuole dare ai tifosi? "È la partita più importante dell’anno. So che ci saranno come sempre in casa e in trasferta, tutte le energie e la forza va orientata verso questa partita. Pur sapendo che nel calcio nessuno ci regalerà nulla, non dobbiamo aspettarci nulla dagli altri, dobbiamo provare a portarci a casa il risultato. So che il pubblico può fare la sua parte".

Ranieri ha definito il Lecce "garibaldino". Che squadra vuole domani, più coraggiosa o più saggia? "Le vittorie si costruiscono nei 95 minuti e nella prestazione, dobbiamo avere voglia, capacità e freddezza, dobbiamo pensare, essere lucidi, la follia deve essere nell’assunzione di responsabilità giusta, quello sì, ma deve far parte del bagaglio dei calciatori. Mi aspetto una gara giusta per 95 minuti, per alterare l’equilibrio della gara c’è sempre tempo. Far diventare una partita folle, incosciente, ci vuole veramente poco, serve equilibrio".

Vorrei una suo parere sulla questione dell'eventuale anticipo del campionato, ovvero come giocarsi l'ultima giornata con così poco tempo per prepararla. Cosa ne pensa di questo calendario strapieno di impegni?"Si può anticipare, quel che conta che ci sia il tempo tecnico. Io personalmente avrei anticipato questa, a sabato sera, sarebbe stata una possibilità per poter giocare una giornata in più".

Domani l'avversario è il Torino, lei è un ex. Cosa teme di più e se vuole raccontare qualcosa sul suo passato in granata? "Sono una squadra solida forte, bravo Vagnati a ricostruirla nel tempo con capacità. Rispetto a quando c’ero io ci sono due giocatori, uno è Milinkovic-Savic, l'altro è Linetty che avevo portato io a Torino. C'è stata una rivoluzione che li ha portati ad essere un'ottima squadra. Verranno a giocare la loro gara. È una società storica  con un presidente solido e una tifoseria passionale. Sono stato bene in un periodo particolare, quello del COVID senza fare mercato. Grande tradizione e grande storia. 

Una delle quadre più difficili è stato trovare il centrocampo perfetto. Per come è il Torino, che fa giocare poco, una quadra per domani l'ha trovata? "Noi abbiamo sette giocatori per tre ruoli a centrocampo. Il fatto di provare aggiustamenti sono figli di valutazioni che vengono fatte durante la settimana e dell’avversario che avremo davanti. Poi ci sono io che faccio delle valutazioni". 

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