Chi era all’Olimpico era emozionato, anche da casa si percepiva, quando il Pierino granata elencava i cento protagonisti granata convocati per l’evento, ed in particolare quando sono arrivati Junior e Pulici; alcuni hanno rivisto nella...
Chi era all’Olimpico era emozionato, anche da casa si percepiva, quando il Pierino granata elencava i cento protagonisti granata convocati per l’evento, ed in particolare quando sono arrivati Junior e Pulici; alcuni hanno rivisto nella memoria immagini di vittorie esaltanti, i più piccoli solo i racconti dei parenti. E la squadra non poteva fare regalo migliore a Cairo e tutti i tifosi, con una vittoria sofferta, contestata ma crediamo meritata. E’ stato un buon Toro, con personalità in tutti gli interpreti, la difesa senza sbavature, un centrocampo ben organizzato da De Ascentis e Barone, da Rosina e Stellone ispirati. L’Empoli ha giocato la solita partita, con difesa e centrocampo bloccati, scambi stretti e Almiron e Vannucchi a fare la differenza. Cagni può recriminare un gol non visto da arbitro e guardalinee su corner, ma il gol di Comotto a gioco quasi scaduto sottolinea come questo Toro ci abbia creduto fino alla fine. Zac sta iniziando a ritrovare quell’abilità nel leggere le partite che tutti gli riconoscono ma che sembrava aver smarrito nelle prime giornate, gli ingressi di Abbruscato e Fiore ne sono prova. E ora la classifica inizia a sorridere.
In testa una coppia in fuga; negli anticipi l’Inter ha vinto e convinto contro il Siena, autore di una buona prova ma di un rigore parato da Julio Cesar su Frick, rispolverando Burdisso goleador anche in campionato dopo la doppietta di Coppa Italia. La Roma ha sofferto contro un’ottima Atalanta, che recuperati Doni e Zampagna ha disputato un primo tempo perfetto, passando in vantaggio e rendendosi pericolosa in altre circostanze. Spalletti ha corretto il modulo nella ripresa, e l’ingresso in campo di Perrotta ha cambiato il match, anche se i due rigori a favore hanno spianato la strada della vittoria, per inciso negato un rigore ai bergamaschi che sono usciti dal terreno di gioco con un uomo in meno e tante polemiche al seguito.