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tor toro Torino, dopo la Roma c’è l’Atalanta del grande ex Ivan Juric

CAMPIONATO

Torino, dopo la Roma c’è l’Atalanta del grande ex Ivan Juric

Torino, dopo la Roma c’è l’Atalanta del grande ex Ivan Juric - immagine 1
La vittoria nella Capitale mette in mostra dei miglioramenti. Il prossimo test vedrà come antagonista il club orobico, alle prese con il passaggio Gasperini-Juric
Piero Coletta

Una boccata d’ossigeno che rasserena l’ambiente: questo è stato Roma-Torino 0-1. La vittoria granata, firmata da Simeone, ha permesso alla squadra di ottenere i primi tre punti stagionali. Il match contro i giallorossi ha evidenziato alcuni progressi da parte della truppa di Marco Baroni, ma ora le buone sensazioni dovranno essere confermate. Domenica i piemontesi saranno chiamati proprio a questo, e lo faranno tra le mura amiche. L’avversario è l’Atalanta del grande ex Ivan Juric, uno che l’ambiente granata lo conosce molto bene.

Da Gasperini all'ex tecnico granata: nel segno della continuità

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L’estate scorsa ha segnato la chiusura definitiva del ciclo di Gian Piero Gasperini all’Atalanta. Un’avventura proficua, durante la quale i bergamaschi hanno raggiunto per tre volte la finale di Coppa Italia, le Final Four della Supercoppa Italiana, una qualificazione costante alle coppe europee e, soprattutto, la splendida vittoria in Europa League nella notte di Dublino, ai danni del Bayer Leverkusen. Quel capitolo si è chiuso: Gasperini ha scelto di cedere alla tentazione giallorossa della Roma, e il club orobico si è così ritrovato a dover lavorare, per la prima volta dopo anni, in ottica allenatore. La scelta è ricaduta su Ivan Juric, ex tecnico di Crotone, Genoa, Verona, Torino, Roma e Southampton.

Una scelta mirata, tutt’altro che sorprendente. Juric è stato uno dei primissimi allievi di Gasperini: i due si sono incrociati durante l’esperienza del croato da calciatore con la maglia del Genoa. Nelle prime quattro giornate di campionato, l’Atalanta non ha modificato l’impianto tattico: Juric, infatti, è anch’egli un fautore della difesa a tre, con esterni offensivi e centrocampisti abili negli inserimenti. Una continuità voluta, per rendere meno “travagliato” il post-Gasperini. Si può poi aprire un discorso sull’atteggiamento della squadra. Le formazioni di Juric, infatti, si sono sempre distinte per una maggiore solidità difensiva e un approccio meno spregiudicato in fase offensiva. Gasperini, al contrario, ha sempre puntato su un gioco votato all’attacco, e non sono mancate goleade durante il suo ciclo a Bergamo.

Il concetto però resta: Juric è stato scelto proprio per la sua affinità con il metodo Gasperini. Una scelta di continuità, tanto nella forma quanto nella sostanza.

L'inizio di campionato: cosa hanno detto le prime tre gare

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L'annata dell'Atalanta è iniziata con un pareggio casalingo contro il Pisa per 1-1 ed è proseguito con un altro pari contro il Parma fuori casa, sempre con lo stesso risultato. La prima vittoria è arrivata contro il Lecce di Eusebio Di Francesco per 4-1. Cinque punti in tre partite dunque per il club orobico. Cosa ci dice questo breve periodo? Sorprendentemente abbastanza. La squadra di Ivan Juric è solida nelle retrovie, con appena tre gol subiti. Nello stesso periodo di tempo della precedente annata i gol subiti erano stati sei. Il tecnico si è affidato a Djimsiti e Hien, giocatori che erano stati già titolari sotto la gestione di Gasperini, e ha recuperato anche Scalvini. Nell'ultima gara, quella con il Lecce, ha trovato spazio anche Kossounou.

A sorpresa il dato sui gol è migliore rispetto all'avvio di stagione scorso. Tra Lecce, Torino e Inter i bergamaschi avevano segnato 5 gol, quest'anno ne hanno segnati sei. C'è una linea di continuità, ma dove sta il "problema"? Contro Pisa e Parma, soprattutto contro i toscani, i nerazzurri hanno prodotto tantissimo, ma hanno segnato solo due reti. L'exploit è arrivato col Lecce, dove i bergamaschi hanno vinto 4-1. Delle sei reti messe a segno solo una è arrivata da un attaccante, ovvero Scamacca. Le altre portano le firme di Pasalic, Scalvini, De Keteleare e infine Zalewski. Attacco meno prolifico, più gol dai centrocampisti. Non è una novità con Juric, storicamente il tecnico ha sempre saputo esaltare il reparto arretrato e i centrocampisti, mentre gli attaccanti hanno sempre faticato leggermente.

Le tre partite hanno detto già abbastanza, ma non tutto. La sensazione è che l'Atalanta al momento sia un cantiere aperto. Alcuni sistemi non sono cambiati, ma altri sì. Solo più avanti si avrà una lettura chiara e definitiva del passaggio del testimone Gasperini-Juric.