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Si ragioni su un solo dato: lo stadio “San Siro, la cosiddetta “Scala del Calcio”, nelle sue condizioni attuali non potrebbe ospitare le partite di “Euro 2032”. Abodi ha ricordato che se quattro società sono riuscite a realizzare infrastrutture nuove, vuol dire che realizzarle è possibile: “ci vuole consapevolezza- ha detto l’attuale Ministro dello Sport- come i nuovi stadi siano necessari e doverosi, anche nei termini di determinare una valorizzazione dei diritti dell’audiovisivo, sia per quello che viene trasmesso in Italia, ma anche per quello che viene trasmesso nel mondo”. Valorizzare l’impresa dovrebbe essere l’obiettivo primario, e in tale processo di valorizzazione fa male guardare solo al piccolo ricavo dalla “scarsella” pubblica, da utilizzare semmai come appoggio aggiuntivo a veri piani imprenditoriali. Purtroppo Urbano Cairo non è la “canaglia” prefigurata da Osvaldo Soriano, è chiaro come per lui il calcio non sia un futuro roseo di utili, ed è proprio qui il motivo principale della stagnazione della società Granata sia in termini di risultati che di ricavi. Il Presidente del Toro è il simbolo vivente del ritardo del nostro Paese su tutti i fronti, della nostra incapacità di ottemperare a dei semplici doveri di impresa, cosa che ci porta ad arrossire persino di fronte alla Turchia di Erdogan, già pronta con i suoi otto impianti per “Euro 2032”. Il declino “tricolore” è la resistenza a prendere impegni e rispettarli, salvo poi chiedere scappatoie per salvare i propri patrimoni piuttosto che quello delle imprese. La cosa triste della vicenda Granata di Urbano Cairo si può riassumere nel suo esprimere dopo vent’anni solo la richiesta di un sussidio pubblico, senza mai ipotizzare veri progetti di sviluppo per il futuro. Più che per i mancati risultati sportivi, è per questo che dovrebbe andarsene al più presto dal calcio. Si goda il suo successo nell’editoria, ma permetta al Toro finalmente di avere speranza di crescita. Perché nel calcio si può.
Scrittore, sceneggiatore e regista. Tifosissimo granata e già coautore con il compianto Anthony Weatherill della rubrica “Loquor” su Toro News che in suo onore e ricordo continua a curare. Annovera, tra le sue numerose opere e sceneggiature, quella del film “Ora e per sempre”, in memoria del Grande Torino.
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