Se la squadra viaggia come ha viaggiato finora, tuttavia, non ci saranno problemi: questa può essere davvero la prova della maturità assoluta per i ragazzi di Ventura, e - come si usa dire in Toscana, “se ci vai bischero e sciolto ti fai male”, mentre se prepari al meglio la gara e ti affidi all’esperienza di Ventura e dei giocatori più maturi (Vives, Bovo, Quagliarella su tutti) si può pensare di non soffrire e arrivare ad una vittoria storica per classifica e morale.
Tornando alla tattica, nel 3-5-2 granata i due esterni di centrocampo devono essere non bravi, ma bravissimi: bisogna saper crossare con i tempi giusti giocando contro una squadra che si schiera con una mediana a 3, e che dunque lascia molto spazio sugli out dando l’opportunità alle frecce di Ventura di sfondare sulle fasce e rifornire bene le punte. Su Peres a sinistra ci sono pro e contro; sicuramente lui e Zappacosta insieme possono costituire un valore aggiunto enorme, ma attenzione alla posizione: quando si va sul fondo occorre mettere la sfera con il piede esterno per dare maggiore efficacia, e Peres sulla sinistra questo non lo può fare. Tuttavia, è solo un lavoro di sincronismo con il reparto offensivo, e se Ventura ha preparato i suoi attaccanti per muoversi in modo da farsi trovare pronti a cross mancini dalla destra, allora si può davvero pensare a questa soluzione per gli out.
Il Chievo, comunque, se si trovasse ad affrontare sia Zappacosta sia Peres, dovrà fare estrema attenzione alle fasce, e potrebbe perdere lucidità a schermare il centrocampo concentrandosi massimamente sui due esterni. Ad ogni modo sarà una gara bella e non facile, dove si capirà davvero cosa può fare il Toro in questo campionato.
Raffaello Vernacchia
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