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Il Museo è grande 650 metri quadri e contiene più di 1500 oggetti, un tesoretto di memorie che si spinge fino al 1906, anno di nascita dei nostri amatissimi granata. Al piano terreno sono esposti i materiali più ingombranti, come la tribuna in legno dell'indimenticato Stadio Filadelfia. Al piano superiore sale tematiche disposte in ordine cronologico permettono di accedere a oggettistica di particolare rilievo, spesso assai minuta come nel caso della celebre cornetta del Trombettiere Oreste Bolmida. Non mancano foto e maglie e documenti originali, oltre a scarpe e palloni delle varie stagioni di gioco. È presente addirittura una valigetta di proprietà di uno dei massaggiatori del Torino a bordo dell'aereo il giorno dell'incidente. Al suo interno sono conservate tuttora delle ampolle che, per qualche oscura ragione, l'urto dello scontro non è riuscito a rompere.
Non si può non applaudire l’operato dell'Associazione Memoria Storica Granata. La sua missione è di acquisire, catalogare e conservare ogni oggetto, testo, cimelio, fotografia o ricordo tanto scritto quanto orale che riguardi la storia del Toro, così da preservarne la storia e raccontarla alle generazioni di oggi come quelle future. Un proposito di valore indubbio che origina dall'amore manifestato dai torinesi (non solo i torinisti) nei confronti della squadra granata.
Un consiglio ai lettori della rubrica: se ancora non l’avete fatto recatevi uno di questi giorni di feste a visitare il Museo del Grande Torino. Incedere tra le sale della villa significa ammantarsi di una storia che potrebbe riempire il MoMa per tre volte. Perché la storia è una di quelle che mai ci si aspetterebbe di tenere per vere, la si potrebbe equivocare al massimo come una fola popolare, o una fiaba a metà tra il leggendario e il realistico, nata a sostegno del desiderio di educare le masse ai valori di una comunità, quella piemontese, forte e fedele e inarrendevole come il comune che diede i natali a una squadra che neppure la morte fu capace di obliare.
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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