Il problema resta il centrocampo che dimostra ancora una volta quanto un Obi sano sarebbe manna per l'undici titolare di Miha: fa le due fasi con la giusta qualità in entrambe, cosa che Valdifiori e Acquah non riescono a garantire (male dietro l'italiano, male avanti il ghanese). E poi occorre che il mister legga certe situazioni con meno preconcetti: se vinci due a zero a Roma a dieci dalla fine mettilo un difensore in più, fai un sano catenaccio! Ottimo il cambio Rincon/Valdifiori, ma al posto di Edera, o metti Falque che sa aiutare la difesa o ti copri con un altro difensore e per cinque minuti fai più densità al limite e dentro l'area. Poco più del trenta per cento di possesso, due legni subiti, un rigore neutralizzato e tante altre occasioni dicono che non si può pensare che il Toro abbia trovato la quadra. È chiaro che a Roma per vincere devi soffrire e saper soffrire sarà anche la chiave il 3 gennaio allo Stadium, ma a Ferrara devi andarci con un altro piglio. Che non vuol dire tutti all'arrembaggio perché siamo più forti, ma che, spero, giocheremo intelligentemente gestendo ritmi e situazioni con più qualità (visto che la Spal non è la Roma) e subendo il meno possibile. Non è solo il momento di tirare fuori gli attributi, ma anche la capacità di gestirli. E quella dovrebbe essere materia del mister, perché da lì passeranno vittorie importanti ed eventuali, lontani, sogni europei.
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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