Pochi mesi prima dell'uscita di questa bella favola sportiva, da Christie's, a Londra, era stata battuta all'asta la Coppa Italia vinta nel 1943 dal Grande Torino, finita da tempo nel giro dei collezionisti di memorabilia di calcio, a rischio di andare definitivamente perduta. Ci parve di riconoscere qualche tratto della vicenda nell'avventura del topo più famoso del mondo. In quella squadra che festeggiava in spirito il proprio trionfo immaginammo che fosse stato nascosto un frammento della nostra leggenda. Probabile che fosse solo un nostro sogno di tifosi, ma Topolino è sempre stato uno specchio dei tempi, in grado di rivisitare la Storia trasformandone in topi o in paperi i protagonisti, anzi, diventare un personaggio Disney è un onore che tocca a pochi VIP privilegiati.
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In questi nostri giorni di illusione, quando qualsiasi fiato di voce diventa vento e la speranza assomiglia talvolta alle bibite energizzanti, talaltra alle stelle e strisce della bandiera americana o a montagne di petrodollari, sarebbe bello poter fuggire nel mondo parallelo dei fumetti. Potremmo sognare un'asta scatenata tra Paperone e Rockerduck per l'aggiudicazione della nostra beneamata squadra. A rischio che il vincitore sia il de' Paperoni di ben nota tirchieria a discapito dell'acerrimo rivale, costretto a mangiarsi per l'ennesima volta il cappello. Per una volta ci toccherebbe tifare per l'antagonista, meno miliardario ma più spendaccione e sufficientemente danaroso da acquistare tutti i campioni sulla piazza per costruire uno squadrone invincibile. A meno che... A meno che il megamiliardario con il cilindro decidesse di delegare la gestione della nuova proprietà a Paperino, il nipote pigro e imbranato, per niente portato per gli affari ma simile a noi, sfortunato e sempre pronto a imbarcarsi in mille avventure dalle quali torna sano e salvo nonostante i dispetti della sorte. Inoltre, stando alla copertina di Topolino Goal del 15 febbario 2014, sulla quale Donald Duck esulta in maglia granata mimando il gesto delle corna di Marco Ferrante, sembra che il papero condivida la nostra fede calcistica.
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Lui s'ingegnerebbe a scovare talenti nascosti nei luoghi più sperduti del globo, facendo quadrare il budget striminzito messogli a disposizione da quell'avaraccio di suo zio e ci farebbe divertire. Se poi lo affiancasse il cugino Gastone, talmente fortunato da farmi temere che sia della Juve, il gioco sarebbe fatto: ci porterebbe in dote la buona sorte e allora i pali e le traverse respingerebbero gli assalti avversari e un rimpallo ci regalerebbe la vittoria all'ultimo secondo di ogni match. Divagare con questo viaggio sconclusionato a Topolinia e Paperopoli è un tentativo di continuare a sperare, sdammatizzando. Forse qualcosa di nuovo ci sta aspettando dietro l'angolo. Più probabile che il gran vociare si riveli l'ennesimo niente travestito da notizia. Lo scopriremo presto. Se il prossimo presidente sarà Paperino, io ne sarò felice.
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore. Nel marzo del 2023 è uscito il suo nuovo noir a forti tinte granata "Giallo profumo di limoni. L'avvocato Alfieri in un nuovo caso tra Torino e Sanremo" (Fratelli Frilli Editori)
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