Il Granata della Porta Accanto/ Un inizio non troppo brillante, una squadra senza ancora tutti i nuovi al proprio posto ed il mistero della destinazione finale del “tesoretto”
Facciamo tanti giri di parole, ma poi alla fin fine quello che viene fuori è che siamo tutti un po' delusi dal pareggio di Bologna. In fondo ci credevamo di poter cominciare col piede giusto, di mostrare i muscoli e lanciare un messaggio chiaro e tondo: “Noi ci siamo!”. Invece è andata così così, benino, ma non bene: non abbiamo perso ed è positivo, ma non abbiamo vinto contro una squadra buona, con ottime individualità, (a proposito, perché Petrachi non ha fatto un pensierino al giovane Di Francesco?) con la quale era lecito attendersi qualcosa in più. Niente drammi, per carità, era solo la prima giornata e per di più in trasferta: abbiamo mantenuto la classica media inglese che verrebbe confermata con un'eventuale vittoria sul Sassuolo domenica. Da metterci la firma.
Eppure resta la sensazione che questo Toro, pur mischiando i suoi “ingredienti” (un po' più di Ljajic, un po' meno Belotti, una spruzzata di N’Koulou e un’aggiuntina di Berenguer) in realtà resti molto, troppo, simile al Toro dell'anno scorso. Mancavano Baselli e Rincon in mezzo al campo (ma come si fa a rinunciare alla fisicità di questo Acquah?), mancava Lyanco che potrebbe essere la sorpresa di questa stagione (ma l'inossidabile Moretti il suo l'ha fatto eccome), mancava un Boye' che ci auguriamo maturato e più cattivo sotto porta, mancava lo Iago dell'anno prima e il Belotti superbomber: ci sono state delle attenuanti e, a dir il vero, il gol della vittoria lo avevamo pure segnato….Però, però, però. Però restano dei però perché non si riesce a non pensare che la squadra sia stata costruita guardando più ai bilanci e alle plusvalenze che al progetto sportivo. Resta l'idea che a pochi giorni dalla fine del mercato si speri ancora nel prezzo di saldo per una pedina importante (Niang?), quando la forza economica per prendere questa pedina c'è e c'è stata sin da giugno… Resta infine la sensazione che anche la situazione di Belotti sia ancora in bilico nonostante le rassicurazioni del Presidente, di Petrachi e di Mihajlovic su deadline, offerte rifiutate e voglia di rimanere del giocatore: francamente inaccettabile se poi il gioco al massacro è scatenarsi contro il Gallo alla prima partita sotto tono della stagione (e purtroppo a Bologna è accaduto).