Questo fa pensare che in una stagione così si potesse fare di più. Se il Toro visto col Bologna fosse sceso in campo contro Salernitana, Sassuolo, Empoli e Frosinone, adesso staremmo parlando di una situazione diversa. Con i se non si va da nessuna parte, così non è stato e la classifica restituisce quello che è il valore complessivo di una squadra, anche dal punto di vista del saper vivere nel modo giusto le varie situazioni.
Queste riflessioni possono accompagnare il 4 maggio del Torino, un 4 maggio che mai come quest’anno si accompagna alla sensazione di una pagina che si chiude. Probabilmente di qui a qualche settimana il Toro potrebbe cambiare volto, a cominciare dalla guida tecnica. L’auspicio è che la società si faccia guidare dagli Invincibili, nella voglia di non mollare, di andare oltre limiti che fin qui non sono parsi superabili, di non accontentarsi.
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