Vorrei dire che per definizione il tifoso granata si diverte poco, soffre tanto, rimugina, impreca, ma le bollicine non sono tanto roba per noi. Con Mazzarri poi abbiamo ridotto queste occasioni di gaudio al lumicino. Siamo questi, ormai siamo più vicini alla fine del torneo che all’inizio e mai, Marassi a parte, abbiamo dato sensazione di essere pronti al cambio di passo.
Non è esploso, in maniera inattesa, nessun giocatore della rosa, Meitè, Izzo, Aina, avevano già dei valori di mercato medio alti, tra gli altri avremmo avuto bisogno di un cannoniere od un fantasista, invece non è accaduto. Sinceramente cerco di non farmi troppo condizionare dalle dichiarazioni varie degli allenatori, ma dai risultati e dal gioco.Le chiacchiere e le simpatie non portano punti.
Ad oggi chi va allo stadio sa che anche con l’ultima in classifica non vedrà mai una squadra maramaldeggiare o giocare in sicurezza gestendo la gara. Dunque portiamoci a casa questi punti, godiamoci la famigerata parte sinistra della graduatoria, e auguriamoci il Napoli si stanchi in Europa in settimana.
E poi, cosa non di poco conto, siamo a febbraio ed il campionato per noi non è ancora terminato…
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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