Le prossime sette gare decideranno, tra speranze e realtà, il livello di ambizione di questa stagione. Se da un lato ci sono ragioni per essere moderatamente ottimisti, dall'altro occorre guardare con lucidità ai limiti emersi nel corso di questa prima parte della stagione e a quelli causati degli errori del mercato estivo, che continuano a zavorrare la squadra in termini di qualità e quantità. Nelle prossime settimane il Toro affronterà Como, Lecce, Milan, Cremonese, Sassuolo, Cagliari e Hellas Verona. La partita con il Como presenta più di una difficoltà, ma giocarla in casa potrà aiutare. Quella contro il Lecce sembra essere una sfida abbordabile, più duro invece il test contro una rosa di qualità come quella del Milan. Cremonese e Sassuolo, nelle giornate successive, rappresentano due avversari che stanno facendo meglio del previsto, ma contro i quali si potrebbe costruire una buona striscia. Chiuderanno la serie Cagliari e Hellas Verona: avversari che richiedono rispetto e concentrazione, ma non di primissimo piano. Questo filotto di partite farà da spartiacque: se il Torino saprà raccogliere almeno 12-13 punti, potrebbe guardare verso zone più nobili della classifica e il progetto Baroni dimostrerebbe di avere le fondamenta per crescere. Mancare l'appuntamento con le squadre meno accreditate metterebbe invece fine a ogni ambizione che non sia quella di una salvezza tranquilla. Il Toro approccia questa serie di gare cruciali con un'infermeria che preoccupa. In attacco l'assenza di Simeone è pesante ma non troppo, mentre in difesa le cose rischiano di prendere un verso inquietante.
Granata dall'Europa
Ripartiamo
La perdita di Simeone è certo significativa, ma la rosa granata può contare su Adams, Ngonge, Vlasic, Aboukhlal e (speriamo) Zapata, un mix che garantisce una certa completezza offensiva e mitiga l'assenza del Cholito. Il discorso cambia quando si guarda al reparto difensivo. L'assenza di Ismajli per la gara contro il Como è solo uno dei tanti campanelli d'allarme che la società farà bene ad ascoltare attentamente in vista del mercato di gennaio. Insistere su un reparto arretrato senza alternative solide a Maripán, Coco e Ismajili, anche alla luce delle assenze dei giocatori che saranno impegnati in Coppa d'Africa, sarebbe un errore imperdonabile. Il Torino FC deve prendere atto degli errori commessi: serve un piano per gennaio che includa almeno due rinforzi che garantiscano alternative difensive di qualità e la profondità giusta della rosa per gestire assenze e infortuni nel corso della stagione. Alla luce degli ultimi decenni, sembra improbabile che la società voglia investire risorse o azzecchi per una volta le mosse sul mercato invernale, ma Baroni e la squadra hanno dimostrato di meritare uno sforzo che li metta in condizione di puntare più in alto. Allo stesso modo, mister e giocatori meritano tutto il sostegno dei tifosi per queste prossime gare che ci diranno molto sul prosieguo del nostro campionato. Ripartiamo, quindi - parafrasando Gramsci - consapevoli del pessimismo della ragione, ma lasciandoci guidare dall'ottimismo della volontà.
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