El bigote de Martín Vázquez / Nonostante il tragico finale, la stagione del Torino è stata spettacolare
Grazie per il nodo alle nostre gole, per aver stretto molti dei nostri cuori in un pugno, per averci portato sulle montagne russe. Grazie per aver esaltato le nostre emozioni, per averci fatto sognare per 38 partite. Per averci farci ridere, piangere, arribbiarci, saltare, gridare, maledire e sopratutto crederci. Grazie per il coraggio, la volontà, la forza, la grinta. Per aver permesso ad ogni tifoso granata, in qualsiasi angolo del mondo, di essere più fiero e più orgoglioso della propria squadra che negli ultimi vent'anni.
Grazie per l'entusiasmo suscitato, per non aver mai mollato, per ogni parata, per ogni rete. Grazie ad Alessio Cerci per aver calciato quel dannato rigore, grazie a Immobile per ogni gol incredibile, grazie a Glik e Moretti per aver eretto un muro invalicabile in difesa, grazie a Matteo Darmian per essere un giocatore instancabile in ogni partita, grazie a Giuseppe Vives per il lavoro immenso in mezzo al campo, così come un ringraziamento va a Ventura per essere stato la perfetta guida di una squadra indimenticabile. Grazie per aver riportato il Toro in quelle posizioni di classifica che non avrebbe mai dovuto lasciare, il posto che più gli spetta. Grazie per essere diventati un blocco solido e con grandi aspirazioni, appena due anni dopo la promozione in Serie A.