Ovviamente anche questa non è una minaccia, ma solo un far contare un legittimo potere detenuto dai presidenti della massima serie. Ovviamente per De Laurentis. Non si hanno notizie di una reazione di Giovannino(ma sì, chiamiamolo così anche noi) Malagò, il quale probabilmente non sa ancora quanto deve stare attento per le sue ambizioni politiche. Ma De Laurentis non si è fermato qui nelle sue visioni futuristiche, e ha candidamente ammesso quanto per lui l’evento da stadio non conti più, visto che vuole raggiungere i suoi tifosi(da lui chiamati, senza mezzi termini, clienti. Almeno ha il pregio di non essere ipocrita) direttamente nelle comode poltrone di casa. Ecco perché vuole progettare uno stadio di massimo ventimila posti, uno spazio dalla funzione di semplice cornice minimalista ai restanti trentanove milioni e novecentoottantamila “clienti” da televisione. E’ una vera volpe il fu cinematografaro romano(ormai il cinema rimarrà sempre più ai margini della sua attività imprenditoriale. Ecco perché il figlio Luigi si occuperà del Bari), e ha ben capito come ben mettere all’incasso la”droga” calcio, come quando fa pagare l’evento televisivo delle amichevoli precampionato dieci euro l’una. Non voglio definire con nessun aggettivo la vendita di un’anonima e insignificante amichevole estiva, non volendo correre il rischio di ritrovarmi circondato dagli avvocati del buon Aurelio, sempre pronti a sporgere querele a volontà. Registro solo che il Napoli è l’unica società in Italia a farsi pagare l’evento amichevole estivo via tv. Cairo, tanto per fare un paragone, la prestigiosa amichevole contro il Liverpool l’ha fatta trasmettere in chiaro attraverso La7. I tifosi del Napoli, sempre contro il Liverpool, non hanno avuto la stessa fortuna e hanno dovuto pagare i soliti dieci euro.

“Se fate un sondaggio tra i quaranta milioni tifosi del Napoli(ma saranno davvero quaranta milioni poi?), scoprirete che la maggior parte stanno con me”, ha continuato nella conferenza stampa di Bari, dove, a suo dire, si sarebbe dovuto parlare solo del Calcio Bari. Invece si è dilungato sulla Federcalcio, su Malagò, su come il sindaco di Bari sia infinitamente migliore di De Magistris, e non poteva certo mancare un omaggio al presidente della Lega Calcio Serie A, Gaetano Miccichè: “un signor presidente, oltre che banchiere”. Miccichè è quel genio d’uomo che sta costringendo i tifosi italiani a sottoscrivere due abbonamenti tv, se vogliono seguire tutte le partite della loro squadra del cuore. Per la serie: non abbiate dubbi, io sono proprio un banchiere. Proseguendo nel suo viaggio nel futuro, il presidente del Napoli ha chiarito ai presenti che molti presidenti della Serie A non hanno ancora capito(chiaramente è solo lui a capire. Lui e tutti quelli che concepiscono il calcio come un affare) come i club “siano a scopo di lucro, e che presto il campionato cambierà pelle”, giungendo a prefigurare un campionato ridotto a quattordici squadre, “perché il Frosinone proprio non ce la fa a giocare nemmeno contro l’Atalanta. Vedevo la differenza proprio mentre giocavano”. Cosa vuoi dire ad uno che si esprime così? Cosa vuoi dire ad uno che vorrebbe una torta sempre meno condivisibile con altri? Meglio non dirgli niente, altrimenti si rischia di finire come il povero Umberto Chiariello, giornalista di Canale21, minacciato di querela con relativo consiglio all’editore(“che è una brava persona”) di licenziarlo, perché mestatore di tifosi anti De Laurentis e propagatore di bufale. La bufala, secondo il presidente del Napoli, sarebbe stata la notizia diffusa da Chiariello di un contatto tra Luigi De Laurentis e Cavani, per convincere il giocatore uruguagio a sbarcare a Napoli. L’arroganza e la violenza di Aurelio De Laurentis(è incredibile come si possa fare pressioni per far perdere il posto di lavoro ad una persona) non hanno trovato nessuna reazione da parte dell’Ordine dei Giornalisti, rimasto in silenzio di fronte a questa inaudita aggressione. Oltre a Chiariello, solidarietà va data ai tifosi del Napoli, definiti dal loro presidente “chiacchieratori da bar”, per cui non all’altezza di professionisti del calcio come lui.
Sicuramente un grande professionista è Luigi De Laurentis, basti vedere il curriculum(sic) maturato nel mondo del calcio. Ricapitoliamo sinteticamente il futuro prefigurato dal presidente del Napoli: tifosi trasformati in clienti, la Serie A ridotta a quattordici squadre, il massimo campionato italiano che si stacca dalla Federcalcio, uno stadio da ventimila persone, le squadre della massima serie che si legano all’Eca. E’ davvero un bel futuro, uno di quelli dove i mercanti fanno quello che vogliono e dove i clienti devono sottostare alle loro leggi, senza nessun organo terzo a sovrintendere e proteggere gli interessi generali. Ci sono tifosi che si augurano un presidente come De Laurentis, tifosi a cui voglio dedicare un interessante detto: “quando Dio vuole punire, realizza i nostri desideri”.
Di Anthony Weatherill
(ha collaborato Carmelo Pennisi)
Anthony Weatherhill, originario di Manchester e nipote dello storico coach Matt Busby, si occupa da tempo di politica sportiva. E’ il vero ideatore della Tessera del Tifoso, poi arrivata in Italia sulla base di tutt’altri presupposti e intendimenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)