A MADRID CON L'”ATLETI” - Prendiamo Madrid. C'è il Real, la Juve di Spagna, e c'è l'Atletico, Atleti com'è comunemente chiamato. La simpatia spontaneamente va ai “colchoneros” (i “materassai”, detti così perchè la divisa a strisce bianca e rossa ricorda la classica trapuntatura dei materassi di una volta), per la passione del tifo, per la subalternità verso il Real, per le disavventure societarie avute con Jesus Gil, per gli anni di segunda divisiòn. Ma poi scavando si scopre una squadra molto più “borghese” del Toro, con un palmares più ricco e dei budget comunque sempre più sostanziosi di quelli granata. Forse a Madrd c'è più Toro nel Rayo Vallecano, la terza squadra della capitale, ma anche lì il paragone non regge.
IL CASO SARRIA' - A Barcellona c'è l'Espanyol che subisce l'egemonia del Barcelona e qui la simpatia si eleva maggiormente. Il Davide-Espanyol non ha mai vinto il campionato, ma solo 4 Coppe di Spagna, però ci immedesimiamo totalmente in questo club se pensiamo che ha perso ben due finali di Coppa Uefa ed entrambe ai rigori! La scomparsa del suo capitano Dani Jarque ci accomuna ricordandoci i nostri Meroni e Ferrini, ma la tifoseria non è all'altezza di quella granata e la storia del club è meno “nobile” della nostra. C'è poi la vicenda della stadio Sarrià, il mitico stadio che vide l'Italia battere 3-2 il Brasile ai mondiali dell'82. Impianto di proprietà del club, una specie di Filadelfia per l'Espanyol, era situato in una zona semicentrica della città, ma nel '97 (coincidenza) per sanare i debiti, fu venduto ed abbattuto per farne un centro commerciale. Una storia triste come quella del Filadelfia, con l'enorme differenza che l'Espanyol trasse, al contrario del Toro, enormi benefici ripianando le sue perdite, non fallendo, trasferendosi per una dozzina di anni allo stadio Olimpico del Montjuic per poi avere da pochi anni un nuovo stadio di proprietà. Invidiosi o disgustati? Visto con gli occhi del tifoso del Toro, è una storia che lascia spazio a molta ambiguità: avremmo sacrificato uno stadio come il Filadelfia per salvare il club dal fallimento? Il lieto fine sembra dare ragione agli allora dirigenti dell'Espanyol, ma io personalmente resto dubbioso: avrei preferito che si vendessero tutti i giocatori e che per un paio di annate si giocasse con i soli Primavera. Un paio di retrocessioni sul campo, spese al minimo, nuovamente i conti in regola e la risalita verso le serie superiori ripartendo però dalla stessa “casa”: sarebbe stato molto più “da Toro”... (continua con la seconda parte nella prossima puntata!)
Alessandro CostantinoTwitter: AleCostantino74
(foto Dreosti)
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