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Mi fa piacere che lo stesso Vanoli abbia cominciato a lavorare sulla testa di Elmas cercando di convincerlo che qua al Toro può tornare ad essere protagonista con evidenti vantaggi reciproci. È chiaro che tutta una serie di condizioni devono realizzarsi, in particolare l'aspetto economico (cartellino ed ingaggio) deve essere caratterizzato dalla sostenibilità di un tale investimento per le casse granata, ma investire anche su giocatori maturi che possono fare la differenza da subito è l'altra strada per rendere il Toro competitivo per un posto in Europa nel prossimo campionato. Casadei e Ricci, sono palesemente giocatori "da plusvalenza" perché per età e prospettive sono ancora attratti dal salto "in alto", ma la bravura del nostro DS, e qui lo si attende al varco per vedere se è capace di fare la differenza, dovrebbe essere proprio quella, sì di trovare giocatori da plusvalenza, ma anche giocatori "da rendimento" immediato come appunto Vlasic o Elmas. Quando il Toro prese Ljaiic applicò alla perfezione il "teorema di Vlasic" (ante Vlasic) perché si ritrovò un giocatore di categoria superiore che faceva la differenza in un contesto come quello granata.
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Spesso per "non tarpare le ali" a certi giocatori, si sono però lasciati andare elementi di questo tipo che, invece, se convinti con i fatti (e sottolineo con i fatti, perché la chiave è prospettare appunto a tali giocatori un vero progetto sportivo di crescita che poi però deve essere effettivamente realizzato) avrebbero mantenuto più alto il livello della rosa anche nel recente passato. Invece, tolti i giovani talentuosi venduti per fare cassa, tanti giocatori sono stati fatti partire per risparmiare sull'ingaggio o per fare modeste plusvalenze che non hanno nemmeno poi inciso in maniera così influente sui bilanci, impoverendo però ogni volta il livello qualitativo della rosa. La credibilità di una società come il Torino, se vuole avere ambizioni europee, passa inevitabilmente per un equilibrio ponderato tra i giocatori "alla Ricci" e quelli "alla Vlasic" nel mix del nostro roster. Se invece il reale obbiettivo è quello di stare sulla ruota del criceto del decimo posto, cioè correre, correre, correre, per ritrovarsi sempre allo stesso punto ogni anno, allora quello che ci ha insegnato la vittoria sull'Empoli non è nient'altro che la classica perla ai porci.
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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