Come lo definiva Stevenson, appunto, è uno “strano caso” che due presidenti nelle medesime condizioni di censo e di piazza abbiano agito negli ultimi dieci-dodici anni in maniera quasi diametralmente opposta. Anche se il Toro quindi battesse la Dea e grazie alla Fiorentina andasse in Conference resterebbe un abisso nella gestione dei due club, e le imbarazzanti scuse propinate dal presidente granata alla stampa per giustificare 19 anni di anonimato sportivo si sgretolano di fronte alla macchina da guerra messa su da Percassi. Cairo non ha mai nascosto la sua ammirazione per Berlusconi da cui in campo lavorativo ha preso ampiamente spunto. Capendo che nel calcio non poteva replicare quanto fatto dall'ex proprietario di Fininvest con il Milan, non sarebbe stato male guardarsi attorno e trovare una nuova fonte d'ispirazione che potesse in qualche modo indicargli la via per fare un Toro forte pur rispettando i giusti parametri economici. Beh, peccato che Cairo abbia annunciato che domenica a Bergamo non ci sarà perché quella fonte di ispirazione ce l'avrebbe avuta seduta a un paio di seggiolini accanto nella tribuna autorità: il presidente Percassi…
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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