E in secondo luogo, se Massimo Bava non accettasse di tornare a fare il responsabile del settore giovanile, si è tenuto in conto la difficoltà che si avrebbe nell'azzerare il lavoro fatto in questi anni? Un settore giovanile "produce" risultati (cioè sforna giocatori per il professionismo) in un arco temporale minimo di cinque anni, a meno di ricorrere all'acquisto massiccio di giocatori già "pronti" da altre società. Questo tempo raddoppia se si vuole sperare di portare, almeno fino alla Primavera, elementi formati nella propria scuola calcio. Bava ha lavorato benissimo in questo senso e perderlo, con il concreto rischio che possa far gola alla Juve dalla quale già in passato è stato corteggiato insistentemente, è uno scenario che vanificherebbe anni di lavoro col concreto rischio di dover ricominciare da capo in mancanza di grossi investimenti (e sappiamo che Cairo grossi investimenti sul settore giovanile non ne ha mai fatti…). Per di più Bava stava lavorando per creare una sorta di integrazione totale tra gli sforzi del settore giovanile e i suoi sbocchi in prima squadra, dove la presenza di un allenatore come Longo coadiuvato da un altro ex allenatore della Primavera come Asta avrebbero sicuramente avuto un occhio di riguardo per la crescita dei nostri giovani granata. Ora, la nuova architettura societaria immaginata da Cairo mette a repentaglio tutto ciò. Senza pensare che in tempi di coronavirus e di difficoltà che ci saranno nell'applicazione dei protocolli di sicurezza per lo svolgimento dell'attività giovanile nella nuova stagione, la mancanza di una struttura di proprietà come doveva essere il Robaldo complicherà non poco la gestione delle varie annate col rischio magari di perdere qualche talento per strada.
Insomma, mi piacerebbe mostrare entusiasmo per l'arrivo di Vagnati, che sicuramente è un validissimo ds e certamente avrà voglia di sfruttare al meglio l'occasione di essere approdato in una società prestigiosa facendo non bene, ma benissimo, ma confesso che sono preoccupato per i due "futuri" del Toro: quello prossimo, legato alla fine di questa stagione con lo spettro della Serie B tutt'altro che fugato se si riprendesse a giocare, e quello più remoto legato alla ricostruzione da zero dei quadri societari. E in questo momento non mi viene in mente nessun antico proverbio che mi possa aiutare a vedere le cose sotto una luce migliore…
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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