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In questo senso i prossimi mesi ci diranno anche se l'impatto di Juric su questa società e su questo ambiente si è esaurito oppure è ancora forte e può evolversi. Il tecnico croato non è un Re Mida che può fare miracoli, ma ha ancora un girone di ritorno per dimostrare di essere la figura giusta su cui puntare per provare a fare quello step di crescita ulteriore che, per un motivo o per l'altro, alla fine non riesce mai. Certo, la rosa del Toro non è da Champions, e forse nemmeno da Europa League: se Juric terrà la sua squadra in corsa per il settimo posto fino alla fine del campionato avrà fatto il massimo possibile, se centrerà l’Europa avrà fatto un capolavoro, ma in entrambi i casi deve comunque metterci del suo. In caso di “classico” decimo posto vorrà dire che si è stancato di “lottare contro i mulini a vento” e sarà giusto per lui e, purtroppo anche per noi, voltare pagina. Dico purtroppo perché anche cambiando mister, per quanto bravo sia chi potrebbe arrivare, non sarà facile ottenere da chi arriva di più di quanto fatto finora se non cambiano certe dinamiche di questa società. Quali esse siano lo sappiamo tutti, inutile tornarci ossessivamente sopra.
Mi auguro, quindi, che dalla partita col Napoli si veda un Toro voglioso di “fare la storia”, di lottare per qualcosa, non solo per una tranquilla metà classifica. Inutile tirare fuori concetti come orgoglio o attaccamento alla maglia perché sono fuori luogo al momento: le motivazioni agonistiche devono venire dalla mentalità del gruppo di calciatori e dallo staff. Ulteriori motivazioni si devono creare invece con il lavoro della società in termini di ambizioni e di “cultura” interna e dai tifosi in termini di identificazione reciproca con la squadra: elementi, questi, sui quali occorre lavorare negli anni con progetti chiari e che partono inevitabilmente dal settore giovanile. Forse con l'avvio dei lavori del Robaldo potremo sperare di innescare un circolo virtuoso in questo senso, ma per il momento inutile farsi strane illusioni. Che i giocatori e lo staff siano da Toro possono provare a dimostrarlo da subito, che lo diventino davvero richiede un processo più lungo e complesso i cui primi passi piccoli possono essere fatti in tanti modi: anche battendo questo Napoli, per esempio. Diceva Mao: un lungo viaggio comincia sempre con un piccolo primo passo. Mettiamoci in marcia, allora!
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