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Il pareggio di Genova è un brodino caldo per il malato che avrebbe bisogno di iniezioni ricostituenti ben più sostanziose. È pazzesco pensare che un solo uomo (Zapata) potesse essere il motore ed il perno morale e fisico di una squadra che senza il suo capitano si è sciolta come neve al sole. Nonostante gli appelli a prendersi ognuno maggiori responsabilità, i giocatori sembrano non riuscire a dare davvero qualcosa in più. Anche se apparentemente sembra che nemmeno ci provino, preferisco credere che cerchino di farlo, ma non ci riescano proprio. In alcuni, come Masina, Vojvoda, Linetty, Gineitis appare più semplice vedere l'impegno profuso che però purtroppo si traduce in un minimo apporto supplementare dovuto a propri limiti qualitativi. In altri giocatori, invece, questo impegno sembra meno evidente e ciò che risalta è l'abulia con cui sistematicamente non fanno mai la differenza: Sanabria, Lazaro, Vlasic, Borna Sosa, Maripan, Tameze, Karamoh, spesso anche Ilic sebbene al momento sia infortunato, fanno indispettire perché nonostante abbiano qualità non stanno dando nulla a questa squadra in un momento in cui sarebbe importante che battessero un colpo. Capisco che il mister stia cercando di ridare certezze ai suoi uomini e quindi commenti positivamente il punto di Genova, ma la squadra deve seguirlo maggiormente cercando di fare qualcosa di più del semplice compitino.
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A tal proposito mi vengono in mente le parole del presidente del Catania Massimino che negli anni Ottanta, a chi gli diceva che alla sua squadra mancava l'amalgama, rispondeva che allora era da comprare al calcio mercato. Al Toro manca personalità in abbondanza, ma, come per l'amalgama di Massimino, non si può comprare al mercato. O meglio, non la si può comprare direttamente, mentre si sarebbero potuti comprare, questo sì, giocatori dotati di personalità. Perché nei momenti difficili sono quelli che in un modo o nell'altro ti fanno uscire dalle secche pericolose delle situazioni in cui tutto può precipitare. Ed in un'intera stagione questi momenti possono sempre capitare per cui sarebbe stata buona cosa che chi ha assemblato la squadra ne avesse tenuto conto. Certo, resta il mercato di gennaio, ma è come sperare nel SuperEnalotto per risistemare il bilancio familiare. Forse in questo momento nemmeno la Red Bull metterebbe le ali a questi giocatori. E se qualcuno non comincia a dare qualcosa in più in campo, ci troveremo di fronte a tempi molto duri. Tanto per cambiare.
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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