L'auspicio è che l'intelligenza prevalga e che concetti come il "carro dei vincitori" non appartengano più ai tifosi della squadra granata che, ricordiamo, da anni è sempre stata indicata come speciale e diversa rispetto alle altre. Domenica alle 15.00 il Toro è atteso da una partita difficilissima. Il Frosinone è una squadra scorbutica, capace di vincere in casa della Samp, di far venire i brividi alla Roma e di portare via un punto da Marassi in inferiorità numerica nella trasferta contro i genoani. Dunque il Toro ha bisogno di giocare con la concentrazione al massimo, perché solo un giusto e duraturo livello di concentrazione al match è possibile portare via i tre punti da Frosinone. Sono in dubbio Aina e Lukic, ma ci sono Belotti e Zaza galvanizzati dai gol contro il Chievo. Anche loro devono confermarsi, ma il capitano - tra l'altro bersagliato da molti "maicuntent" fino a prima del match contro il Chievo - si è sbloccato con una perla degna del miglior Gallo. Ora il capitano del Toro deve stare tranquillo, giocare con un pizzico di cattiveria in più e fare quello che ha sempre saputo fare, ossia fare gol.
Infine mister Mazzarri si trova per la prima volta a lavorare in un clima tutto sommato euforico. L'aria è positiva e resta da sbloccarsi anche in trasferta e vincere la terza gara stagionale (dopo le vittorie a Verona e a Genova contro la Sampdoria). Si sa che l'appetito vien mangiando e che vincere aiuta a vincere, ma è molto facile incappare nel classico errore di una squadra che sottovaluta un avversario sulla carta più debole. Vincere a Frosinone è troppo importante per il Toro, perché rappresenta anche un esame di maturità dei granata, che hanno il dovere di dare prova di essere cresciuti, e quindi di non sottovalutare nessuna gara. Alla fine del campionato mancano ancora 12 gare, a disposizione ci sono 36 punti e il sogno è realisticamente a portata di mano. Coraggio ragazzi, a Frosinone determinati e vogliosi di vincere.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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