Dunque come da DNA il Toro corre fino all'ultimo e lotta, vince credendoci fino alla fine, soffre e si difende egregiamente, ma se non fosse colpito dalla sfortuna non sarebbe Toro. Mi riferisco a Obi e Acquah che hanno subito entrambi un infortunio muscolare. Questa iella mi riporta con la mente alla stagione 1997/1998 quando in serie B, nel big match Torino-Salernitana vinto dai nostri granata per 1 a 0 grazie alla rete di Carparelli, si infortunarono nella stessa partita Citterio, Sommese e Brambilla, tutti per una distorsione al ginocchio con interessamento per i legamenti. Caso più unico che raro che però solo il Toro riesce a far succedere. E a Benevento ci è quasi riuscito nuovamente. Dispiace soprattutto per Obi perché stava finalmente vivendo un buon periodo di forma e cominciava a diventare prezioso per lo scacchiere di Sinisa Mihajlovic. Il responso però e questo proprio non ci voleva per il ragazzo e per il suo umore. Speriamo torni più forte di prima.
Ad ogni modo il gruppo è unito e si vede. C'è chi in passato ha maliziato su un dualismo tra Iago Falque e Belotti, ma al Vigorito abbiamo assistito ad un'esultanza di gruppo che fa ben sperare nella solidità e nell'unione di intenti della squadra, che saranno molto utili per superare i momenti difficili nel corso del campionato.
Infine ho apprezzato tanto le parole del mister e del presidente nei confronti della squadra avversaria. Entrambi hanno esaltato la prestazione del Benevento e hanno ammesso che i giallorossi non hanno meritato la sconfitta. È davvero raro sentire un vincente ammettere che l’avversario non abbia meritato di perdere o almeno io non ho memoria di dichiarazioni di questo tipo. È bello perché intanto si dice la verità, poi perché non c'è nulla di male ad ammettere che gli avversari non hanno affatto demeritato e poi credo sia anche un gesto molto signorile che aiuta a distendere gli animi. Quando si dice che le parole degli addetti ai lavori possono, anche involontariamente, istigare alla violenza, ci si riferisce anche a questo. Se la serietà, la serenità e la sportività partono dai protagonisti, gli episodi spiacevoli verranno ridotti.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata
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