Ma a istinto consiglierei, prima di dare un qualche giudizio su questa guerra in corso tra Eca e European Leagues, di aspettare gli sviluppi e di non farsi condizionare dall’amore per i nostri colori. Comunque non posso non augurarmi che le intenzioni di Urbano Cairo e Javier Tebas siano davvero quelle che appaiono. Intanto un’altra possibile “sciagura” pare stia affacciandosi sul calcio europeo, dove voci sempre più insistenti parlano di un prossimo disimpegno del Fondo Sovrano del Qatar dal Paris Saint Germain e dal progetto Aspire (la ricerca e lo sviluppo di giovani talenti africani da avviare al calcio professionistico). Se ciò avvenisse davvero, e tutti gli indizi sembrerebbero confermarlo, si potrebbe assistere in modo manifesto alle conseguenze nefaste di un doping finanziario. Forse quel giorno qualche potente ed autorevole vicedirettore ed editoriale di un giornale, ci racconterà di essere sempre stato a conoscenza dei motivi per cui la politica francese, a partire dall’ex presidente della repubblica Nicolas Sarkozy, ha permesso al fondo sovrano qatarino di stravolgere le regole del gioco della Ligue 1 e del calcio europeo, ma di non averli raccontati per paura di dare argomenti a chi, come il sottoscritto, vuole fermare lo slancio del calcio verso il suo magnifico (sic) futuro. Le buone notizie, per il calcio, vengono dalle bellissime e coinvolgenti(per tutta la nazione italiana) manifestazioni che i tifosi del Toro hanno messo in atto per il 70esimo anniversario della tragedia di Superga. Vorrei non illudermi troppo, e soprattutto non vorrei illudere i tifosi granata, ma ho intravisto nelle dichiarazioni e nelle espressioni del volto del presidente del Torino nuove motivazioni, come se fosse scattata quella scintilla magica che lo ha convinto come con il progetto Toro si possa e si debba fare di più. Se questa scintilla magica fosse scattata il merito esclusivo sarebbe da ascrivere ai tifosi granata, che mai come lo scorso 4 maggio hanno fatto comprendere a tutti noi, e quindi anche a Cairo, di che pasta sia fatta il patrimonio di memoria e di valori il Torino Calcio. Memoria e valori sono alla base di ogni “brand” del calcio dall’inizio dei suoi tempi. L’altra bella notizia viene dalle epiche vittorie in rimonta di Liverpool e Totthenam, che parimenti come le ricorrenze per il 70esimo della tragedia di Superga, hanno ricordato su cosa si basa il successo del calcio nel corso di generazioni che vanno avanti dall’ottocento. Il calcio è bello perché è imprevedibile come la vita, che a volte regala miracoli ed entusiasma con i suoi dettagli. E come ebbe a dire Leonardo da Vinci “i dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio”.
Ha collaborato Carmelo Pennisi
Anthony Weatherhill, originario di Manchester e nipote dello storico coach Matt Busby, si occupa da tempo di politica sportiva. E’ il vero ideatore della Tessera del Tifoso, poi arrivata in Italia sulla base di tutt’altri presupposti e intendimenti.
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