Torna "La Scossa Granata" la rubrica su Toro News di Michelangelo Suigo: "Noi, anche questa volta saremo allo Stadium, sperando nell'impresa del nostro Toro"
Il pareggio casalingo del Toro contro il Pisa lascia decisamente l'amaro in bocca. Nonostante sia il quinto risultato utile consecutivo, con 9 punti totalizzati, la sensazione è che si sia gettata al vento un'occasione d'oro per spiccare il volo. Il doppio svantaggio iniziale, frutto di disattenzioni su due ripartenze, ha costretto i granata a una rincorsa affannosa, culminata però in una prova di carattere, e di gioco, durata 15', che ha prodotto il meritato 2-2 di fine primo tempo.
Occasione sprecata e rimonta super
—
Certo è che andare sotto 0-2 in casa non è accettabile, soprattutto contro una squadra che non naviga in vetta alla classifica come il Pisa. La squadra granata ha mostrato una buona reazione al doppio colpo, ma è proprio questa virtù, e la splendida rimonta sigillata dai gol di Simeone (al suo quarto centro stagionale) e dello scozzese Adams (che, dopo la traversa colpita a Bologna, ne ha centrata un'altra anche contro il Pisa prima dei loro gol), a rendere il pareggio più indigesto. Il rammarico è palese: dopo l'ottimo 0-0 infrasettimanale a Bologna, una vittoria avrebbe proiettato il Toro a quota 15, superando Udinese e Cremonese (con 15 e 14 punti rispettivamente) e portandosi all'ottavo posto, subito dietro al Como (17 punti). Invece, i 13 punti attuali posizionano i granata in dodicesima piazza, in compagnia di Atalanta e Sassuolo.
I limiti tattici del secondo tempo
—
La ripresa ha purtroppo spento l'entusiasmo della rimonta. Il coraggio è mancato, e si è vista solo una "fiammata" con l'ingresso di Ngonge, autore di un tiro da fuori di poco a lato, a cui però non è seguito un vero e proprio assedio. Il Toro avrebbe dovuto essere più arrembante e aggressivo, come nel finale di primo tempo. Le scelte in panchina sono finite sotto la lente d'ingrandimento: l'ingresso di Ngonge per Vlasic all'inizio del secondo tempo, con il passaggio al 2-1 davanti (un 3-4-2-1), è stato un segnale offensivo, ma l'assetto difensivo non è stato quello ideale per come si era messa la partita. Sul 2-2, il mantenimento della difesa a tre è apparso superfluo contro un Pisa che pensava solo a difendersi. Molto più utile, e più incisivo, sarebbe stato un 4-4-2 con Ngonge e Vlasic esterni, Coco e Ismajli centrali, Adams e Simeone punte, garantendo maggiore ampiezza e superiorità numerica in fase offensiva. Anche l'uscita di Adams per Gineitis al 21' del secondo tempo è stato un tentativo di Baroni di voler puntellare il centrocampo tornando al 3-5-2: una mossa che, in quella fase di stallo, avremmo decisamente evitato. Gli errori nei cambi hanno a nostro avviso limitato la capacità di creare pericoli veri, permettendo al Pisa di gestire il punto senza troppi affanni.
Verso il Derby: un altro test di maturità
—
La classifica resta corta, ma serve mentalità più vincente e cinismo per trasformare partite come questa in vittorie. Ora il destino riserva l'appuntamento più sentito e atteso: sabato c'è il derby! La sfida contro la Juve sarà un ennesimo test di maturità. I granata dovranno ritrovare il carattere e la qualità mostrati a sprazzi, evitando i black-out difensivi e dimostrando in campo quel coraggio che è mancato nel secondo tempo contro il Pisa. I tifosi si aspettano una prova di carattere e un Toro coraggioso. Noi, anche questa volta saremo allo Stadium, sperando nell'impresa del nostro Toro.