Il Torino torna a respirare l'aria sottile della parte sinistra della classifica, e lo fa nel modo più convincente possibile: con una vittoria esterna di misura che profuma di maturità. Allo stadio "Ricci", contro il Sassuolo, finisce 0-1, un risultato che non racconta appieno il dominio territoriale e mentale degli uomini di Baroni. Con questi tre punti, i secondi consecutivi dopo la vittoria in casa con la Cremonese, il Toro sale a quota 20 in classifica, una soglia psicologica importante.

la scossa granata
Il Toro ritrova il passo: Vlasic trascina i granata a Sassuolo
La partita: voglia e concentrazione
—Non è stata una gara spettacolare dal punto di vista del gioco spumeggiante, ma è stata una partita "vera". I granata hanno messo in campo quella cattiveria agonistica che era mancata nelle ultime uscite, mostrandosi superiori non tanto tecnicamente, quanto per voglia e concentrazione. Come sottolineato dal mister nel post-partita, più del risultato ha convinto poi la prestazione corale: le distanze tra i reparti sono rimaste corte per tutti i novanta minuti, e lo sviluppo della manovra è apparso fluido, figlio di una determinazione che ha soffocato sul nascere ogni iniziativa neroverde.
I protagonisti: Vlasic mezz'ala totale
—Il protagonista assoluto del momento è senza dubbio Nikola Vlasic. Il croato sembra aver trovato la sua dimensione definitiva nel ruolo di mezzala: la sua capacità di inserimento e la qualità nel palleggio lo rendono l'uomo in più di questa squadra. A Sassuolo è arrivato il suo quarto gol stagionale, il terzo consecutivo, a testimonianza di uno stato di grazia che lo vede finalmente leader tecnico del gruppo. Ottime indicazioni sono arrivate anche dal fronte offensivo: Adams sempre prezioso nel lavoro di raccordo, Simeone è entrato con lo spirito giusto per sostituire Duvan Zapata, che ha lottato su ogni pallone sporco. Quanto agli altri, Pedersen sembra rinato ed è stato autore di una spinta costante sulla fascia, capace di garantire equilibrio nelle due fasi. Maripan, poi, ha fatto un'altra prova monumentale. Il cileno si è dimostrato un vero e proprio muro, respingendo ogni tentativo aereo del Sassuolo.
Il paradosso granata: tra clean sheet e difesa da registrare
—La vittoria di Reggio Emilia porta con sé il settimo clean sheet stagionale, un dato che però stride con il resto delle statistiche. Il Toro, infatti, convive con un paradosso numerico singolare: nonostante le molte gare concluse a porta inviolata, resta una delle difese più colpite del campionato con 26 gol subiti e una differenza reti di -10. È evidente che la squadra soffra di cali di tensione improvvisi o di imbarcate pesanti in singole partite. Il DS Gianluca Petrachi è consapevole che, per sognare in grande, occorra intervenire sul mercato. La priorità è chiara: servono innesti nel reparto arretrato che possano garantire quella continuità di rendimento mostrata da Maripan, evitando i blackout che finora hanno zavorrato il cammino granata. Il Toro di Baroni, però, ha dimostrato di avere un'anima. Con un Vlasic così e una ritrovata compattezza, il futuro prossimo appare però decisamente più luminoso.
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