Ci vuole un atto di fede per pensare che Juric abbia ancora la bussola in mano, anche se purtroppo possono esserci dubbi. Ha giustamente provato a cambiare modulo, ma lo ha fatto in una direzione discutibile: il principale difetto della squadra è la carenza di qualità e concretezza nei trequartisti e lui, invece di pensare a una veste tattica che non ne preveda, ne ha scelta una che ne aggiunge un altro.
Ci va un atto di fede in questo Torino, siamo pronti a fornirlo, non è il primo né l’ultimo. Però ora arriva una partita fondamentale, quella di Lecce, un crocevia di quelli che fanno schiarire definitivamente le idee sulla piega che prende un campionato. Al Via del Mare, stadio che in più occasioni si è rivelato maledetto per il Torino, le parole dovranno essere sostituite dai fatti, altrimenti anche gli atti di fede finiranno nel dimenticatoio.
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