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Baroni, ora c’è una certezza: mai più senza Maripan
Il disastro di San Siro sembra davvero lontano, ma sono passati appena venti giorni. Un arco di tempo che è stato sufficiente a Baroni per cambiare il volto del Torino. Non si sa quale sia la strada imboccata né dove porterà, ed è bene mantenere equilibrio nelle analisi e nei giudizi, ma almeno possiamo ragionevolmente pensare che il rovescio milanese sia stato un episodio, una serata che è stata archiviata in fretta.
Dopo quella disastrosa prima giornata, c’era una grandissima priorità: ridare stabilità emotiva e tattica alla squadra. Il tecnico per il momento ci è riuscito. Dopo le cinque reti prese in quel match, il Toro non ne ha subite nelle successive due, giocate contro Fiorentina e Roma, non certo le squadre meno accreditate del campionato. A nostro parere, non è un caso che queste gare siano coincise con il ritorno da titolare di Guillermo Maripan, che invece aveva saltato per scelta tecnica i primi due impegni ufficiali contro Modena e Inter.
Anticipiamo le giuste obiezioni: la fase difensiva non la fa un singolo elemento, ma sono tutti gli undici a contribuire. Verissimo. Ma una retroguardia non può fare a meno di un leader tecnico e caratteriale come Maripan: uno che sa prendere per un orecchio i compagni se vede un calo di concentrazione, che sa dare tranquillità e comportarsi da punto di riferimento. Forse Baroni, durante il precampionato, non si era reso conto di quanto questo giocatore sia al momento insostituibile. Forse non sapeva che già l’anno scorso era Guillermo – insieme a Milinkovic-Savic – a mettere una pezza là dove i compagni non arrivavano. Meglio tardi che mai: Maripan è tornato al centro della difesa. Lui, poi gli altri dieci: al momento è la più grande certezza del Toro.
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