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L'EDITORIALE

Bisogna dirselo: obiettivo salvezza

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Torna "L'Editoriale" del direttore Gianluca Sartori: "l’obiettivo del Torino al momento non può che essere quello di fare il prima possibile quaranta punti"
Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 

Da una parte ci sono le dichiarazioni di allenatore e presidente del Torino, ovviamente volte a mantenere un clima di serenità e fiducia, dall’altra ci sono i numeri. Dopo 14 giornate – oltre un terzo di campionato – i granata hanno la peggior difesa, la seconda peggior differenza reti, sono sedicesimi in classifica a quattro punti dalla retrocessione e hanno perso contro Parma e Lecce, pareggiato col Pisa, vinto in extremis (e con parate decisive) col Genoa. Insomma, ce n’è abbastanza per dire che l’obiettivo del Torino al momento non può che essere quello di fare il prima possibile quaranta punti. Dopodichè, come sia possibile che di anno in anno i risultati peggiorino nonostante le risorse derivanti dalle cessioni sarà un tema da affrontare seriamente in un secondo momento.

Obiettivo salvezza, dunque; prima questo diventa chiaro a tutti, meglio è perché, quando un gruppo si ritrova a lottare per non retrocedere senza essere abituato a farlo e senza che questo fosse preventivato – vedi Fiorentina – possono nascere problemi importanti. Non che, ad oggi, di problemi non ce ne siano. La sensazione rimane sempre quella: al primo episodio negativo, la squadra si disunisce e perde compattezza. Contro il Milan è stato disputato un buon primo tempo (con i granata, peraltro, aiutati dal rigore regalato da Tomori), ma alzi la mano chi, dopo il gol di Rabiot, non ha subito avuto la chiara sensazione che la partita sarebbe finita in questo modo. Si direbbe che i primi a pensarla in questo modo siano stati proprio i giocatori, visto come la squadra si è clamorosamente ritratta nella propria metà campo nel secondo tempo. I dubbi e le insicurezze dei giocatori sono quelli della gestione tecnica. Ma adesso è il momento di mettere tutto da parte e indossare l’elmetto. L’arma migliore del Toro è rappresentata dai tre attaccanti Zapata, Adams e Simeone. Tutti e tre devono stare bene, tutti e tre devono essere supportati da una squadra pronta a giocare con coraggio. Due aspetti allo stesso modo fondamentali per non vivere un campionato di sofferenze. Alle porte c’è ora una partita fondamentale contro la Cremonese, un match che va vinto senza se e senza ma. In caso di mancata vittoria, il piano potrebbe inclinarsi ulteriormente.