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Prove di continuità, in attesa del mercato

Editoriale / Il pari contro il Verona è un punto guadagnato, ma servirà intervenire scientemente sul mercato per colmare alcune lacune evidenti

Nicolò Muggianu

Procede a piccoli passi il processo di crescita intrapreso dal Torino di Marco Giampaolo, che con il pareggio di ieri contro l'Hellas Verona ha portato a quattro il filotto di risultati utili raccolto consecutivamente nelle ultime due settimane e mezzo. Belotti e compagni hanno portato così a sei i punti messi in cascina nelle ultime quattro partite (contro Bologna, Napoli, Parma e Verona), frutto di una vittoria e tre pareggi, ma ciò che più conta per i granata è aver ritrovato una continuità di risultati che mai erano stati in grado di ottenere per tutto il corso del 2020. Certo il bicchiere del Torino resta ancora pieno soltanto per metà (se non di meno), ma sarebbe miope non parlare degli evidenti miglioramenti che la banda di Giampaolo ha messo in evidenza nell'ultimo periodo. In particolare dal Napoli in poi.

Anche per questo motivo assumono maggior rilevanza le parole di Giampaolo, che nel post partita di ieri ha sottolineato come il Torino di qualche mese fa probabilmente dopo l'eurogol di Dimarco si sarebbe sciolto, andando all'arma bianca alla ricerca del gol come già successo altre volte (contro l'Udinese, per esempio) ma finendo per perdere. Contro il Verona questo però non è successo e anzi la squadra si è riorganizzata, ha ben assorbito i cambi di Giampaolo ed ha trovato il gol del pari, chiudendo la partita in attacco e andando più vicino al 2-1 rispetto agli avversari. Ma c'è ancora un grosso "ma" da considerare. Già perché se Belotti e compagni sembrano aver finalmente iniziato a tracciare un solco ben preciso sul proprio cammino, restano evidenti le carenze della rosa a disposizione di mister Giampaolo. Su tutte quelle relative al regista di centrocampo: ruolo che Rincon ha già dimostrato ampiamente di non avere nelle proprie corde e che affidare al rientrante Baselli potrebbe rappresentare un rischio. Ecco perché sarà fondamentale che la società lavori in maniera oculata nel corso del mercato di riparazione, con un duplice obiettivo: da un lato cedere gli scontenti e dall'altro rinforzare l'organico con pochi ma mirati innesti. Soltanto così il cammino del Toro verso la salvezza potrà essere più lineare e meno simile ad un up-and-down (con più down che up), come quello avuto per tutto il corso del 2020 dalla squadra di Giampaolo.