Sarebbe bello se si trovasse il modo di valorizzare la storia degli Invincibili per 365 giorni l’anno, per attrarre nuovi tifosi e nuovi talenti
Ogni 4 maggio non si può restare indifferenti al senso di appartenenza con cui la comunità granata ricorda il Grande Torino. Si è riannodato il filo della passione e non era scontato, considerando che si veniva da due anni di distanziamento per Covid che hanno visto la commemorazione andare in scena in forme molto ridotte e senza la caratteristica condivisione con il pubblico che la caratterizza sempre. Eppure, il mito del Grande Torino affascina ancora. Ogni anno a Superga salgono i tifosi di tutte le età, dagli anziani testimoni di quell’epopea che hanno avuto la fortuna di arrivare ai giorni nostri e poterla raccontare ancora a ventenni che non possono avere nemmeno lontanamente idea dei valori espressi in campo da Mazzola e compagni se non attraverso qualche sbiadito filmato.
Il mito del Grande Torino vive ancora perché è una leggenda che si tramanda di padre in figlio. Su Toro News abbiamo raccontato la bellissima storia di una famiglia del Ferrarese che da decenni si prende cura di una lapide. Questo è solo un esempio di come la storia tragica di quei ragazzi abbia un potenziale che sarebbe bello veder sfruttato di più. Una leggenda conosciuta in tutto il mondo, come quella del Grande Torino, potrebbe essere utilizzata per valorizzare e diffondere il marchio Toro, per far innamorare del Toro altre persone, per guadagnare nuovi tifosi. Sarebbe bello se si trovasse il modo di valorizzare la storia degli Invincibili per 365 giorni l’anno. Il completamento del Filadelfia, con al suo interno il Museo (prima o poi finirà il paradosso che lo vede confinato a Grugliasco e guidato da un’associazione di encomiabili volontari…), potrebbe essere un inizio.