I margini di miglioramento sono tanti, su tutti i fronti. Sul piano mentale in qualche occasione la squadra ha peccato di fame e di personalità: soprattutto nelle gare in trasferta contro le avversarie abbordabili, ma in generale si è vista difficoltà nel gestire le situazioni di vantaggio. Sul piano tecnico, serve qualcosa in più per puntare in alto, per fare risultato anche contro le squadre più forti. Pensiamo più che a un attaccante con una spiccata vena realizzativa (ci sarebbe almeno per quest’anno, e si chiama Andrea Belotti), ad un’alternativa in più tra centrocampo e trequarti, che sappia coniugare qualità e capacità di vincere duelli. Ma soprattutto dove il Torino può migliorare è sulle fasce, il vero gap qualitativo che Juric ha rintracciato rispetto a ciò che ha fatto a Verona. Singo si è involuto, Aina è rimasto sempre lo stesso, Vojvoda può arrivare fino a un certo punto e Ansaldi non garantisce più di 10-15 partite sui suoi migliori livelli. Se nel mercato di gennaio capitassero le occasioni giuste per migliorare questa squadra, non coglierle sarebbe un peccato.

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