Entrambi hanno una parte di ragione; il tecnico fa bene a sottolineare che non si può pensare di far diventare il Toro più forte puntando solo su giovani da far crescere nel tempo. E al presidente tocca evidenziare che non è il momento di spese folli. A trovare una sintesi tra le due posizioni e favorire la piena sintonia tra tutte le parti deve essere quindi il direttore Vagnati, chiamato al difficile compito di migliorare una squadra già buona stando dentro i paletti economici imposti da Cairo e assecondando le indicazioni di Juric. Dovrà essere lui insieme ai suoi collaboratori a trovare giocatori giusti a prezzi contenuti, come fece il suo predecessore Petrachi con i colpi Bremer e Lukic. Vagnati ha avuto le sue colpe quando costruì un Toro da salvezza risicata come ha avuto i suoi meriti nella ripartenza di quest’anno. Il direttore genovese ha ancora un anno di contratto e quindi ha di fronte a sé un mercato estivo importante: per lui e per tutto il Toro.

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