Per fare il salto di qualità serve un roster di livello anche nelle seconde linee, un fatto inoppugnabile e valido ancor di più da quando è stata introdotta la regola dei cinque cambi
Un primo tempo incolore, una ripresa di tutt’altro livello. A Empoli si è evidenziata una certa differenza di rendimento tra la formazione che ha iniziato la partita e quella che l’ha conclusa. Una differenza che potrebbe essere in parte spiegata anche da situazioni tattiche e da un calo psicofisico dell’Empoli, ma che sicuramente è motivata pure da un certo gap qualitativo esistente tra chi è stato sostituito e chi è entrato successivamente. Per fare il salto di qualità serve un roster di livello anche nelle seconde linee, un fatto inoppugnabile e valido ancor di più da quando è stata introdotta la regola dei cinque cambi.
Tra i calciatori che sono entrati nella ripresa contribuendo a una rimonta che avrebbe pure potuto concludersi con una vittoria c’è Sasa Lukic, oggetto del desiderio del Fulham che mette sul banco oltre dieci milioni di euro. La sua situazione è paradigmatica e riassume bene il dilemma che vive il Toro, tra la necessità di rispettare le esigenze economiche verso un’estate in cui terranno banco le decisioni sui riscatti di Vlasic e Miranchuk e la voglia di ottenere qualcosa in più di un onesto campionato di metà classifica. L’arrivo di Ilic, fin qui il colpo di mercato migliore della Serie A, non toglie il fatto che avere tre giocatori di alto livello a centrocampo permetterebbe di fare tutt’altro tipo di ragionamenti in una stagione in cui, sia in campionato che in Coppa Italia, la possibilità di ottenere un risultato importante è concreta. Dall’altro lato, alla società non si può chiedere di rinunciare a monetizzare su un calciatore che non vuole rinnovare.