Dopo il gol di Brozovic il dispiacere di Ilkhan era più che evidente. "Sono andato ad abbracciarlo e gli ho detto di stare tranquillo, anche gli altri ragazzi gli sono stati vicini" ha spiegato Paro in conferenza, sottolineando l'importanza di non soffermarsi troppo sull'errore: "Gli errori si commettono e li commettiamo tutti, ma bisogna andare avanti". Perché l'errore più grande, in questo momento, sarebbe bocciare un ragazzo di diciotto anni o pensare che la linea verde intrapresa dalla società sia sbagliata. Così come non vanno esaltati eccessivamente dopo una buona prestazione, allo stesso modo i giocatori più giovani non vanno nemmeno demoliti dopo le prime prestazioni negative. Equilibrio e pazienza devono essere le parole d'ordine, per evitare voli pindarici e non bruciare prospetti decisamente interessanti.
Anche perché, beffa finale a parte, i granata tornano a casa da San Siro con la consapevolezza che la prestazione non è affatto mancata. Anzi, il Toro visto ieri contro l'Inter è parso superiore a quello che nella scorsa stagione perdeva di misura contro tutte le grandi del campionato. Un anno fa i granata davano l'impressione di giocarsela alla pari fino alla trequarti, palesando quindi difficoltà nel trovare la giocata giusta negli ultimi venticinque metri. Sicuramente è mancato un po' di cinismo, ma quando il migliore in campo è il portiere avversario significa anche che le occasioni per fare male sono state create. E allora finisce che due peccati di gioventù si pagano a caro prezzo, ma gli spunti positivi da cui ripartire non mancano.
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