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L'Editoriale

Perché oggi è giusto che Baroni continui

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La squadra a Roma ha dimostrato di essere viva e dalla parte del tecnico, che però ora deve irrobustire la fase difensiva
Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 

Il Toro non perde occasione di confermarsi squadra “maledetta”. Anche stavolta, contro la Lazio, sono stati buttati via due punti in malo modo. Ciò, però, è accaduto soprattutto per errori dei singoli. La prestazione della squadra, in un momento delicato, è stata buona per spirito e atteggiamento collettivo. Finalmente si è visto un Toro in grado di stare in partita per novanta minuti, capace di fronteggiare momenti negativi e di reagire ad essi. Era la risposta che serviva a Baroni, per il quale la sfida contro la “sua” Lazio aveva assunto i connotati di un test fondamentale, dopo una sconfitta bruciante come quella di Parma e prima della sosta di campionato di ottobre.

Contro la Lazio andava verificato prima di tutto l’atteggiamento del Toro. Bisognava capire se il tecnico ha in mano la squadra, e da questo punto di vista ci sono stati segnali incoraggianti. In chiave tattica, Baroni sembra aver intrapreso una strada precisa, quella del 3-4-2-1: fondamentale è prendere una direzione chiara e avere coerenza, altrimenti si dà l’impressione di avere idee confuse. Adesso la priorità è quella di dare solidità a livello difensivo, perché il Torino ha la difesa peggiore del campionato. Su questo, tuttavia, è possibile migliorare.

Esonerare un tecnico dopo così poche partite è sempre sbagliato: alle persone va dato tempo di lavorare. Se è vero che Baroni è co-responsabile di una pianificazione estiva che è stata confusa e carente, è vero anche che sulla classifica deficitaria pesa enormemente la difficoltà del calendario di inizio campionato. Se poi si punta su riserve delle grandi squadre reduci da campionati con poche presenze (Asllani, Ngonge, Simeone), allora bisogna avere pazienza e dare loro modo di raggiungere la condizione migliore. L’estate è stata impostata male, dunque Baroni e il suo staff devono risalire la china a campionato in corso. Ora ci sono quindici giorni per riflettere sulle scelte da fare, in modo da non sbagliare i prossimi passi: al tecnico il compito di mostrare altri progressi, altrimenti tutto verrà rimesso in discussione.