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TURIN, ITALY - FEBRUARY 08: Antonio Sanabria of Torino reacts during the Serie A match between Torino and Genoa at Stadio Olimpico di Torino on February 08, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
L’amarezza per il mancato rigore su Sanabria, in casa Toro, è molto comprensibile. Appare netta la trattenuta sull’attaccante granata, e un penalty nel recupero finale avrebbe potuto decidere la partita. Ma non pare il caso di levare gli scudi. La stagione attuale, tra le più recenti, è stata forse quella in cui il Toro ha dovuto subire meno torti da arbitri e Var. E proprio una settimana fa il team arbitrale di Atalanta-Torino aveva graziato Coco per un fallo di mani che sembrava evidente. Insomma, quanto accaduto nel finale di Torino-Genoa non deve diventare un alibi perché il Torino può fare molto di più di quanto visto contro il Grifone.
Il pareggio è stato giusto, perché non c’è stata una netta prevalenza di una squadra sull’altra. Dopo aver trovato il gol con fortuna, il Toro non è riuscito a creare con continuità i presupposti per chiudere la partita e, anzi, sul piano del carattere ha patito il ritorno del Genoa. Per avvicinare in modo decisivo la salvezza e per provare a togliersi soddisfazioni nel finale di campionato serve uno scatto sul piano della personalità. Ora che la crisi è passata e che la classifica è più tranquilla, si può giocare con mente più libera e con più coraggio. La squadra di Vanoli fatica a leggere i momenti delle partite, e sono pochi gli elementi che tentano la giocata. Certo è un problema di poca qualità, ma anche di poca fiducia. La carta che può giocarsi il tecnico è ora rappresentata dall’innesto dei nuovi arrivi di gennaio: aumenta la concorrenza; dunque, tutti sono chiamati a fare qualcosa in più per mantenere il posto da titolare.
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