A vedere la vicenda dall’esterno, le scelte più comprensibili per chi cura la pubblica sicurezza e per chi ha il potere/dovere di incidere nelle strategie di vendita dei biglietti sarebbero state due: 1) pubblicizzare adeguatamente l’intenzione di provare un esperimento sociologico se di questo si trattava, in modo da rendere edotti chi avesse l’intenzione di comprare un biglietto in curva Primavera dei rischi che correva; 2) vietare alla radice la vendita libera dei biglietti anche per Torino-Napoli e Torino-Inter, apponendo la condizione della Tessera del Tifoso o del luogo di nascita, come fatto in occasione di Torino-Juventus o Torino-Fiorentina. Così non è stato ed è inevitabile che rimangano dei dubbi. L’unica speranza è che ora questa brutta pagina possa essere chiusa per sempre in modo da tornare a parlare di calcio.
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