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L'Editoriale

Una prima reazione

Alberto Giulini Vicedirettore 
La strada è ancora lunga, ora la squadra dovrà riconquistare i tifosi

La prima e fondamentale risposta è arrivata: il Toro è vivo e ha saputo reagire dopo la batosta di San Siro. Contro la Fiorentina non saranno arrivati i primi tre punti né il primo gol in campionato, ma la squadra è riuscita quantomeno a rialzare la testa dopo la figuraccia di Milano. Un piccolo passo cui ne dovranno seguire altri, pur con la consapevolezza che il calendario sarà spietato in questo avvio di stagione. La gara contro la Fiorentina ha detto intanto che il Toro ha saputo tenere testa a una squadra, pur non brillantissima, partita con l'obiettivo dichiarato di un posto in Europa. Quello che, pur celato dietro varie perifrasi, sarebbe anche il sogno/obiettivo dei granata.

La sosta permetterà ora a Baroni di continuare a lavorare sul 4-3-3 dopo un'estate all'insegna del 4-2-3-1. I granata si trovano dunque a rincorrere, con l'obiettivo primario di riconquistare la piazza. La debacle di San Siro e il brutto finale della scorsa stagione hanno azzerato la fiducia della tifoseria anche nei confronti dei giocatori, che hanno dovuto affrontare la Fiorentina nel contesto di uno stadio che per novanta minuti (e anche oltre) li ha contestati e invitati a tirare fuori gli attributi. Sul punto è stato chiaro Baroni: toccherà alla squadra fare il primo passo per riportare i tifosi dalla propria parte.

Intanto va registrato il primo piccolo passo. Uno 0-0, che forse sta anche un po' stretto, ma ha messo in mostra una squadra scesa in campo con il giusto atteggiamento. A Baroni è mancato forse un pizzico di coraggio nel finale: i cambi, soprattutto a centrocampo, sono stati conservativi e non hanno dato una spinta in più per dare la caccia ai tre punti. Ma è un primo mattoncino da cui provare a ripartire, consapevoli che la strada resta in salita anche a causa di un calendario complicatissimo. Ora servirà un netto passo in avanti sul piano del gioco e la sosta darà l'opportunità di lavorare e rimettere in condizione i giocatori ancora meno brillanti. In attesa anche di sapere cosa riserveranno le ultime ore di mercato, tra due settimane si vedrà quale strada avrà intrapreso il Toro. Il giudice, come sempre, sarà solo il campo.