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La scelta di Igli Tare per un ruolo così delicato fu giudicato all’epoca, dalla totalità della piazza romana di fede biancoceleste, un azzardo quasi intollerabile. E, ovviamente, seguirono le ennesime contestazioni e polemiche verso un presidente in perenne stato d’accusa operato dalla sua tifoseria. In un mondo preso dal pensiero “banco centrico”, dove sono solo le “pezze” razionali a contare(curriculum, garanzie bancarie, circuiti amicali o di potere) , Claudio Lotito compie una scelta con la stessa modalità con cui Ferruccio Lamborghini scelse Paolo Stanzani, giovanissimo e neo laureato in ingegneria, in un ruolo chiave per lo sviluppo della sua nascente produzione di automobili super sportive e di lusso. Stanzani, che sarà uno dei padri della celebre “Miura” e soprattutto della “Countach”, venne scelto, da uno dei più grandi e geniali imprenditori mai nati in Italia, in base alla fiducia e all’intuito, di cui il fondatore della “Lamborghini” era ben fornito. Perché la capacità di riconoscere un talento e la sua adattabilità ad un’impresa, è davvero l’unica dote necessaria ad un “capo”. Per la spregiudicatezza basterebbe un buon amministratore delegato e per la quadratura dei conti finanche un buon ragioniere. Ma la scelta degli uomini giusti è veramente questione riservata a pochi, baciati dal Creatore con una bussola incorporata all’inizio di ogni tempo. Le persone non sono una funzione, e non possono esserlo perché c’è quella parte del mistero dell’esistenza talmente insondabile da non poter essere in alcun modo razionalizzata. Ce lo dice persino, dal 1927, il “Principio di Indeterminazione” di Werner Heisenberg, una sorta di resa del razionale davanti al mistero insito nella natura. Comprendo l’entusiasmo dei tifosi della Roma per l’imminente acquisto della società giallorossa da parte di Thomas Friedkin, dotato di un patrimonio da “Forbes” stimato intorno ai 4 miliardi di dollari. E’ l’entusiasmo donato dal denaro messo facilmente, apparentemente, a disposizione dei più arditi sogni di gloria sportiva. Ovviamente auguro ai tifosi giallorossi di aver trovato la “Cornucopia” adatta a far quadrare aritmetica, sogni e risultati, anche se bisognerà aspettare gli eventi a conferma di ogni buono proposito. Personalmente continuo a pensare al calcio come una possibile forma di ribellione alla logica del denaro e dell’aritmetica, ed è questo l’insegnamento recapitato da Lazio e Atalanta. Il denaro e l’aritmetica sarebbe auspicabile venissero dopo aver deciso come vogliamo vivere in questo mondo, in modo da piegarli alle nostre esigenze. Qualcuno sarà pronto a dire come ciò sia passato remoto, specie i neo liberisti che di mestiere fanno i procacciatori di nuovi schiavi al nuovo dio della religione monoteista della modernità: il denaro.
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I neo liberisti, sprezzanti di tutto ciò non posseduto dal libero mercato, staranno lì sempre con calcoli e tabelline a convincervi della loro scienza e della loro abilità, e al fatto come non ci sia alternativa a questa nuova religione monoteista. Tutto deve essere a lei standardizzato. Ernest Hemingway una volta disse che “il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno è di dargli fiducia”, e forse è proprio questo il migliore augurio che possiamo farci per il futuro. Perché il calcio è l’impossibile che si materializza ogni volta, a ricordare come i sogni, necessariamente, debbano passare dalle decisioni degli uomini. Decisioni a volte prese in un istante. E al diavolo curriculum e tabelline.
(ha collaborato Carmelo Pennisi)
Anthony Weatherhill, originario di Manchester e nipote dello storico coach Matt Busby, si occupa da tempo di politica sportiva. E’ il vero ideatore della Tessera del Tifoso, poi arrivata in Italia sulla base di tutt’altri presupposti e intendimenti.
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