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Quest’ultimo qualche tempo dopo salirà di nuovo alle cronache della ribalta calcistica, proponendosi come “facilitatore” di un membro della famiglia Al Thani per l’acquisto della Sampdoria. Operazione di “facilitazione” condotta con la “Console e Partners”, già protagonista come “advisor” della cordata “Taurinorum”, che avrebbe dovuto lanciare una offerta pubblica d’acquisto per l’acquisizione del Torino FC. Surreale e pieno di spunti per una sceneggiatura di Steno se fosse stato ancora in vita, fu la conferenza stampa nella calura torinese alquanto insopportabile del luglio 2020. La telenovela Qatar/Napoli vive l’ennesima, e per ora ultima puntata, nella prima metà del 2024, quando l’ex calciatore azzurro Fabio Montezine, residente in Qatar da diversi anni, fa una importante rivelazione nel corso del programma “CRC Azzurro Time”: “so che la famiglia è interessata ad investire nel calcio Napoli. Amici che frequentano la famiglia Al Thani mi hanno detto che sarebbero molto felici di far parte del progetto futuro del Napoli”. Sconcerto ed eccitazione nello studio di “CRC”, solita sarabanda di “clickbait” sulla rete, poi di nuovo il silenzio. L’assenza di parole sono un argomento difficile da confutare, e qui si spiega il famoso “il silenzio è d’oro”, ed evita anche spiacevoli imbarazzi. Nell’estate del 2021 e sul finire dell’inverno del 2022, il quotidiano “Libero” si convince come ormai l’Inter sia nelle mani del fondo “PIF”, longa e gravida mano finanziaria dell’Arabia Saudita. Il quotidiano milanese stabilisce anche la cifra con cui gli arabi avrebbero convinto la famiglia Zhang a passare la mano, si tratta di un miliardo di euro. Il closing? Estate del 2022.
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La cifra sparata, e che sarebbe giunta da ambienti finanziari non meglio precisati, avrebbe dovuto generare qualche sospetto ai redattori di “Libero”: il nostro massimo campionato, nelle sue attuali condizioni strutturali e finanziarie, non è in grado di supportare un club dal valore di un miliardo di euro. La cifra, quindi, è una evidente balla, ma ai giornalisti che l’hanno data non deve essere importato molto fare un ragionamento per verificarne l’attendibilità. Questa telenovela ha almeno il pregio di durare poco più di due anni, e termina esattamente quando gli Zhang non riescono a restituire un prestito di 250 milioni di euro di “Oaktree Capital Management”, che si prende la proprietà del club milanese come escussione del debito e con un quarto del miliardo che secondo “Libero” il fondo “PIF” era disposto a sborsare per l’Inter solo un paio d’anni prima. Non è la prima volta che un quotidiano importante prende una cantonata sul calcio, probabilmente perché il sistema della nostra comunicazione ancora fatica a prendere atto di una realtà attuale del calcio italiano completamente diversa da quella vissuta negli '80 e '90 del secolo scorso. Nella suggestione qatarina ci casca anche “Milano Finanza” nel 2019, e verga un articolo in cui si parla di un accordo in dirittura d’arrivo tra James Pallotta e la “Qatar Sports Investments” per la proprietà della Roma. “Il Qatar è già proprietario del PSG - scrive il quotidiano finanziario - ma si starebbe guardando intorno per espandersi anche in Italia”. Il principale indizio ad avvalorare questa ipotesi è l’accordo di sponsorizzazione tra la “Qatar Airways” e la società capitolina: sarebbe il preludio di un accordo imminente per la cessione del club al fondo sportivo dell’emirato. Nella stessa suggestione cadono i tifosi del Toro quando “La Stampa” scrive di una serie di incontri tra Urbano Cairo e la “RedBull”, al fine di concludere con gli austriaci la cessione del club Granata al mondo calcistico multiproprietario messo in piedi dalla nota azienda di bevande.
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Anche qui l’accordo di sponsorizzazione che fa diventare RedBull “Official Energy Drink Partner” per la stagione 2024/2025 del Toro, pare il preludio di una imminente cessione. Seguono innumerevoli articoli, riflessioni, dibattiti sui social, e nessuno a chiedersi chi possa mai essere il socio di “RedBull” in questa ipotetica avventura, considerato come la filosofia attuale degli austriaci e quella di essere soci di minoranza in qualsiasi nuova avventura calcistica decidano di essere coinvolti. Socio che invece avrebbero trovato se decidessero di dare la scalata alla proprietà della Juventus, e si tratterebbe di un clamoroso ritorno. Andrea Agnelli, secondo Enrico Testa commentatore de “La Stampa”, starebbe per comprarsi, con l’aiuto proprio di “RedBull”, la Juventus dal cugino John Elkann. Sarebbe tutto già stabilito, compreso Jurgen Klopp destinato a sedersi sulla panchina bianconera. Da due giorni l’entusiasmo dei tifosi juventini è alle stelle, perché Andrea, a differenza del cugino John, sa come si vincono gli scudetti. Magari la consulenza della “RedBull” potrebbe finalmente sanare l’atavico problema di non riuscire a vincere la “Champions”, si sa il futuro è sempre roseo. In attesa di una “Offerta Pubblica di Acquisto”, obbligatoria per una società quotata in Borsa, da parte di Andrea Agnelli e “RedBull”, ci si continua ad affacciare dalla finestra delle speranze per coltivare illusioni. La sbornia calcistica della fine del secolo scorso, ci ha lasciati frastornati come dei nobili decaduti incapaci di fermare la rovina un giorno sopraggiunta. Si vorrebbe ancora vivere di feste, di balli, di calici di champagne, e allora ci si acconcia alla questua milionaria, quel luogo tremebondo e opaco dove è più facile trovare il “Gatto e la Volpe” di Collodi che il favoloso tesoro dell’Isola di Montecristo indicato dall’Abate Faria ad un disperato Edmond Dantes, crocevia della rinascita nell’immortale racconto di Alexandre Dumas. Occorrerebbe essere capaci di uscire dalla “Caverna di Platone” in cui si è incatenati, in caso contrario l’unica cosa ad attenderci è il terribile epitaffio scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa: “…credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro miseria”.
Scrittore, sceneggiatore e regista. Tifosissimo granata e già coautore con il compianto Anthony Weatherill della rubrica “Loquor” su Toro News che in suo onore e ricordo continua a curare. Annovera, tra le sue numerose opere e sceneggiature, quella del film “Ora e per sempre”, in memoria del Grande Torino.
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