Gli allenamenti sul suolo italiano sono molto duri. Law si trova costretto a confrontarsi con metodi e sistemi di pratica completamente diversi rispetto a ciò cui era abituato in patria. Ma la sua determinazione è pari alla sua grandiosa prestanza fisica.
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Il Toro è da poco uscito vincitore dalla serie B e non vede l'ora di dimostrare il suo valore in campionato. E per farlo si affida al gioco di due talenti di inestimabile prestigio: Joe Baker, centravanti, e Denis Law. Il King, così lo soprannominano i suoi tifosi, dora di magia il possesso del pallone. Il suo controllo è ineguagliabile, la sua furia non conosce penombre, il dribbling cui si presta non è prendibile da nessuno.
Non suonano vane le parole di Leo Cattini, il quale attesta, parlando di Law, di trovarsi di fronte a un "giocatore completo: ha scatto, padronanza della palla, velocità una volta lanciato, astuzia, precisione e una chiara visione del gioco: insomma, tutto quello che occorre per brillare nella posizione di mezzala".
Tra il 6 e il 7 febbraio 1962 Baker e Law sono alla guida di un’Alfa Romeo, in via Cairoli, di ritorno da un night club. Il tasso alcolico prelude a un inevitabile incidente. Joe Baker ne esce sfigurato e abbandona il Toro per firmare con l’Arsenal. Law è solo intontito. Ma qualcosa si è rotto all’interno del rapporto che lega i granata con il re. Di lì a qualche giorno il sospetto che lo scozzese voglia cambiare club fa presto a concretarsi: Law viene ceduto al Manchester United dove andrà a vincere il pallone d'oro come miglior giocatore, anno 1964.
Gradirei concludere citando una testimonianza di Sir Bobby Charlton, Pallone d'Oro 1966 e campione del mondo con l'Inghilterra e d'Europa con il Manchester United:
“Denis è veloce, arrogante, duro, abile, forte, e sa colpire di testa come pochi. Tutto questo lo rende un giocatore fantastico. Lui è magia. Ma Denis è anche un avversario feroce - l’ho incontrato diverse volte quando era al City e con la nazionale scozzese, e proprio contro la Scozia una volta ha provato a darmi un calcio subito al primo minuto! Aveva ragione, poteva farlo, non è uno sport da signorine il calcio e va bene. Quando a prendere i calci è lui però si rialza e ti dice a muso duro che te la farà pagare!”
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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