Al Torino venne destinato il primo piano del palazzo, descritto da Sauro Tomà come un "palazzo austero", tra sale riunioni, stanze e uffici colmi di tappeti e tavoli circondati da poltroncine in velluto rosso, e sui ripiani delle bacheche coppe e trofei da far pensare all'argenteria della reggia di Versailles.
https://www.toronews.net/columnist/storia-delle-maglie-del-torino-facciamo-un-ripasso/
Chi si recava a Valperga aveva sempre la sensazione di entrare in un santuario tanto l'ingresso era capace di comunicare solennità, a partire dal portone con lo stemma societario in bella vista, fino all'atrio e a uno scalone elegante e sontuoso arricchito dalla consapevolezza di portare al cuore della società granata.
Il palazzo ospitò negli anni '40 Ferruccio Novo e il Grande Torino. Che altro si potrebbe aggiungere? L'atmosfera maestosa, elegante e raffinata del palazzo compenetrava perfettamente l'aura onnipotente emanata dagli Invincibili. Squadra e palazzo condivisero per un decennio la medesima visione. Scorreva tra le arterie del team capitanato da Ferruccio Novo un desiderio di rivalsa, l'anelito a una riscossa che potesse scuotere al tempo stesso tanto il mondo del calcio quanto la percezione che il mondo aveva dell'Italia, martoriata dalle atrocità della guerra appena passata. Le parole d'ordine erano tre: risorgere, reinventarsi, ripartire. Provare a realizzare l'impossibile per convincere il resto del popolo italiano che impossibile è solo un aggettivo.
Il Torino rimase in via Alfieri 6 fino al 1962, anno in cui si decise dolorosamente di dover voltare pagina, cambiare, resettare tutto. Corso Vittorio Emanuele 76 fu presentata come la nuova e ideale destinazione per il club. Si sarebbe aperta la stagione del compianto Orfeo Pianelli alla guida dei granata, con i quali il presidente riuscirà a far vincere alla squadra il suo settimo scudetto.
https://www.toronews.net/columnist/perche-il-torino-veste-granata/
In tutti questi anni, però, Palazzo Valperga è rimasto ancora lì, in cima alla lista delle preferenze dei tifosi granata. E dei design-addicted, anche.
Non è un caso che il portale americano di architettura e interior design ArchDaily abbia etichettato l'immobile di via Alfieri 6 quale "casa più bella del mondo" inserendola nella sua gallery The Best Building. La selezione avvenne su un campione di 3000 progetti sparsi per tutti i continenti. La ristrutturazione, compiutasi nel 2013, ha valso al palazzo l'appellativo che lo connota grazie all'intervento del Gruppo Building di Piero Boffa, le cui mani da Re Mida hanno trasformato in oro l'immobile rendendolo un condominio state-of-the-art con palestra, spa, terrazzi con giardini e altre simili amenità. Una scelta coraggiosa e vincente, un amalgama sapiente di passato, presente e futuro che continua a irradiare magnificenza dovunque lo si ammiri.
I 6500 mq di area del palazzo sono divisi in 36 appartamenti, scelta stilistica volta a favorire il ritorno di Valperga alla sua vocazione residenziale. Un patrimonio pubblico trasformato in un luogo iconico anche grazie a iniziative di vario tipo come le edizioni di Luci d'Artista, durante il quale il cortile del palazzo, aperto tutti i giorni e tutto l'anno, si popola di schiere di turisti curiosi e appassionati attratti tanto dalle sfavillanti sculture luminose dell'artista Richi Ferrero quanto dalla suggestione di trovarsi in quella che ancora oggi rimane per i tifosi granata la sede più bella e adorata di sempre.
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)