Nel tutto in questo affaire ci si doveva porre un'altra domanda a monte: avendo già in rosa un giocatore talentuoso, ma discontinuo e a volte poco disciplinato come Ljajic, era il caso di inserirne un altro dalle stesse caratteristiche o piuttosto era meglio, se proprio si voleva un esterno, cercarne uno più simile ad uno Iago Falque per testa e piedi? Gli spogliatoi sono un po' come le galere degli antichi romani: se tutti remano a tempo e con sforzo uguale la nave si muove altrimenti son dolori...
E poi in tutta questa storia di Niang c'è l'equivoco tattico a fare da ciliegina sulla torta. Ammesso che i parametri caratteriali fossero stati calcolati e ponderati a dovere, dal punto di vista tecnico c'era stato detto che il francosenegalese fosse un giocatore duttile adatto anche a fare la punta centrale. Ovviamente appena si è fatto male Belotti mica è stato fatto giocare punta il buon Niang con tanti saluti alla sbandierata duttilità. Al limite della presa in giro.
Infine un'ultima domanda: ma non c'è nessuno in questa società che sia stato capace di spiegare a Niang (ma anche ad altri) che chi indossa la maglia del Toro deve essere impeccabile innanzitutto sul piano dell'impegno? Non c'è nessuno che abbia detto a Niang: “Caro ragazzo, puoi anche sbagliare cento dribbling, ma se farai una corsa in più in difesa e non toglierai mai la gamba i tifosi saranno più propensi alla benevolenza”? No? Perché dal suo atteggiamento in campo sembra proprio che nessuno si sia scomodato a trasmettergli questi semplici concetti. Eppure dovrebbero essere scritti su tavole, come i dieci comandamenti, e appesi nello spogliatoio del Filadelfia!
Insomma non ce l'ho con Niang persona e neppure col Niang calciatore che ha anche fatto cose buone: il rientro di Ljajic fra i titolari ha, però, chiaramente dimostrato che un Niang già lo avevamo in squadra e che quindici milioni erano da spendere piuttosto in un signor centrocampista. Eccolo il “peccato originale” di questa stagione granata. Un vero peccato, in tutti i sensi…
Da tempo opinionista di Toro News, dò voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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