Sicuramente l'attesa di un miglioramento individuale dei calciatori non può essere procrastinato all'infinito ed il tecnico deve fornirne qualche spiegazione. Quelle esposte sino ad ora sono poco convincenti ed indice di impotenza. La società poi non è in grado di organizzare un cambio tecnico: il ds non può certo stimolare o suggerire un avvicendamento non avendo l'autorevolezza e l'esperienza necessaria, il direttore generale "ut supra", rimane il Presidente che come sappiamo ha una competenza calcistica non equiparabile a quella contabile. Nei suoi 14 anni di presidenza ci ricordiamo di un paio di allenatori discreti e tante comparse.
Dunque che fare? Dall'esterno il cambio dell'allenatore pare opzione seducente ma, mi ripeto, non la reputo salvifica se non nell'eventualità ci fosse il tecnico ideale "libero" ed allora in ragione della scadenza a fine anno di Mazzarri si potrebbe ragionare in altra maniera. Diversamente cercherei di raddrizzare la rotta con Mazzarri cecando di non nascondere la testa sotto la sabbia di fronte a nodi irrisolti. Nkoulou ad esempio è evidente a chiunque che gioca come il fratello svogliato di quello dello scorso anno, Zaza, ha fatto due gare decenti dopo di che si nota quasi esclusivamente per i falli commessi, Iago, è vero è stato infortunato ma da metà dello scorso anno si è involuto, perché? Occorre scegliere chi tenere a bordo e chi lasciare a terra. In troppi si sta stretti... Noi intanto tifiamo sempre e comunque per il Toro, SOLO PER IL TORO!
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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