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Prima che sia troppo Tardy

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Torna l'appuntamento con Prima che sia troppo Tardy, la rubrica a cura di Enrico Tardy

Enrico Tardy

L'ennesima sconfitta con il minimo scarto contro una squadra che ci precede in classifica non può non attapirare tutti noi. Tanto possesso palla, a dire il vero lentino e farraginoso, pochi tiri in porta, un paio di ripartenze degli avversari con Zaniolo modello Aristoteles e voilà eccoci qui a commentare la settima sconfitta. Da un punto di vista tattico mi permetto di osservare che il concetto di "fare la partita" vada correttamente interpretato: Juve, Roma, Milan, Spezia, il Napoli in maniera più contenuta, ci hanno volontariamente lasciato l'iniziativa cercando di colpire in contropiede.

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Per ragioni differenti hanno scientemente fatto una scelta tattica precisa: aspettare e ripartire. Non è il Toro ad aver schiacciato gli avversari, si sono messi lì dietro ed hanno imposto la loro scelta. Io la penso così.

Di fronte a ciò il Toro non è stato in grado di sparigliare le carte: manca un po' di qualità, di personalità, di capacità di lettura di alcune situazioni di gioco. Gli esterni di ieri seppur di buona gamba e volenterosi, hanno doti tecniche debolucce e sono monotematici nelle giocate. Sia chiaro, i nostri eroi ci provano sempre e questa è una buona cosa, ma qualche carenza di troppo frustra le loro e di conseguenza anche le nostre ambizioni. Juric frigge, si rende conto dei limiti della squadra, e prova a pungolare la società rimarcando alcuni difetti.

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Due considerazioni: la prima, mi dispiace per il mister, e per noi, ma il Toro di Cairo è questo con l'aggiunta del problema del Covid (acquisti last minute in prestito ed una faticosa ricostruzione), dal ritorno in serie A fuori casa contro una delle prime sette squadre in classifica avremo vinto al massimo quattro o cinque volte in dieci anni (due volte con l'Inter, una con Roma e Lazio). La seconda, fossi in lui in trasferta arretrerei di una decina di metri l'aggressione degli avversari in maniera da ottenere un pochino più di spazio in caso di recupero palla.

In ogni caso sono molto orgoglioso della squadra perché fino ad ora non è criticabile sotto il profilo dell'impegno e nessun calciatore, titolare o riserva, si è risparmiato, è già un risultato.

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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