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Quello che non si vede

Prima che sia troppo Tardy / Torna l’appuntamento con la rubrica di Enrico Tardy. La situazione in casa granata in seguito alla vittoria contro il Parma

Enrico Tardy

Ossigeno puro, questo è il valore dei tre punti recuperati a Parma. Come scritto la scorsa settimana, qualcosa di buono iniziava ad intravvedersi, in particolare lo spirito di squadra da troppo tempo assente. Nelle ultime due gare Izzo è sembrato trasformato nella determinazione e dedizione, Sirigu - pur avendo fatto un paio di disimpegni di piede lentissimi e perigliosi - è uscito su un paio di cross ed ha ben parato un tiro di Karamoh, insomma si stanno aggiungendo soldati all'esercito della salvezza. Il perché o il per come di questi segnali di cambiamento restano annoverati tra i misteri del calcio. Certo è che al gol di Izzo l'esultanza collettiva è stata un bel segnale di compattezza - ho anche temuto terminate le magliette da togliersi iniziasse con le braghe... - .

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Parlare di mercato con la crisi presente nel calcio e con la nota parsimonia invernale - e non solo - del nostro presidente diventa complesso. Ci vorrebbe un direttore sportivo particolarmente abile a scambiare qualche calciatore scontento con altri più funzionali. Sarà una stagione durissima e per certi versi lisergica, sostanzialmente abbiamo ridottissimi margini di errore, non possiamo più permetterci passaggi a vuoto. Ho notato che l'allenatore è tornato a proporre gli schemi di Ventura, giro palla dal portiere - con brividi annessi - e contropiede, speriamo siano efficaci per ottenere qualche punto in classifica limitando i danni cardiaci per i tifosi... Nota molto stonata, Verdi. Ancora una volta lento nel disfarsi del pallone, presuntuoso in certe giocate, letale in certi errori. Al di là delle qualità reali o supposte mi pare il calciatore non si sia mai veramente calato emotivamente nella nostra realtà, pare distaccato.

Magari il 2021, a conferma dell'imponderabilità del calcio, in nome di Greta, porterà in dote magie Verdi...

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

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