Prima che sia troppo Tardy / Torna la rubrica di Enrico Tardy: "Seduto scomposto sulla poltrona, con accanto la mia belva, mi preparavo ad un ghiotto Inter- Toro da controesodo..."
Ore 20.30 del 26 agosto 2018.
Seduto scomposto sulla poltrona, con accanto la mia belva, mi preparavo ad un ghiotto Inter- Toro da controesodo. Sul divano, mio padre, uno degli ultimi ad aver visto il Grande Torino al Fila e che ancor oggi si presenta allo stadio regolarmente. Qualche pasticcino, le consuete reminiscenze dei torti subiti con l'arbitro di turno e via si parte.
Dai pasticcini eravamo già passati ai pasticciacci, eravamo sotto di un gol ed imbalsamati sul prato verde.
Un sussulto, dopo il secondo gol nerazzurro, dal migliore della serata, Iago.
Nuovo assalto ai dolcini per placare l'incazzatura di un primo tempo di un Toro privo dei suoi accessori primordiali.
Cambio di gioco di Iago e il Gallo riapre la partita. I giudizi sui singoli cominciavano lentamente a mutare.
Magia di Meitè, scavetto al difensore che entra in "estirada" (anni 2000), anzi in tackle scivolato (anni 70), e gol all'angolino con deviazione amica. De Silvestri è diventato il Maicon bianco, Ola Aina, Roberto Carlos.