Pensi anche tu che ci voglia una persona in società con un passato “granata” alle spalle?
“Non so se sia così. Più che un passato granata, servono intelligenza e buonsenso. Una persona intelligente capisce subito dove si trova, e per riuscirci parla con i tifosi, vive il territorio. Ho invece l’impressione che ormai le nuove generazioni si isolino, vivano nel proprio mondo”.
Il tuo 4 maggio come è stato?
“Come tutti gli anni, insieme ad altri ex calciatori granata, abbiamo assistito alla Messa. Abbiamo anche noi avuto qualche problemino dentro la chiesa, ma non voglio approfondire il discorso, vorrei sorvolare anche se è stata una cosa spiacevole, non amo fare polemica con nessuno. Occorre però organizzarsi meglio, altrimenti è meglio fare come ha fatto Pulici, andare dunque il giorno dopo o il giorno prima”.
La partita contro il Bologna, invece, come l’hai vista?
“Il Torino ha fatto il possibile per vincere. Il Bologna è una squadra forte e lo dimostra il numero di punti in classifica che ha, ma i granata se la sono giocata alla pari. Solo che non ci si può aspettare solo il gol dell’attaccante. Ogni tanto ci vogliono gol anche da chi gioca in altri ruoli, come dice Juric. Le carenze offensive io le vedo soprattutto sotto porta”.
Parlando durante il 4 maggio, Cairo ha sostanzialmente congedato Juric, cosa ne pensi?
“Nulla che mi sorprenda, sono settimane che vado dicendo che non credo in una prosecuzione del rapporto tra loro due, che penso sia compromesso da tanto tempo. Cairo si è espresso in modo abbastanza diplomatico per sancire la rottura, però penso che il rapporto si fosse logorato da tempo”.
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