In questo atmosfera di eccitazione arriva la partita con il Frosinone, reduce dalla batosta contro il Napoli. Bisognerà attendersi una lotta su ogni pallone: i ciociari non dispongono di un organico di primissimo ordine, ma giocheranno alla morte su ogni pallone, la metteranno sul piano fisico e agonistico. Perciò quello di domani è un match da prendere con le molle, visto il momento negativo. L'impostazione del Toro dovrà cambiare: il centrocampista basso, che sia Vives o Gazzi, su dieci palloni, ne deve giocare nove in verticale. Altrimenti, rallentando la manovra, si dà il tempo agli altri di chiudere gli spazi. L'alternativa per impostare il gioco sono gli esterni, che vanno innescati velocemente: Bovo-Glik-Moretti-Molinaro-Moretti non stupisce più. Ciò di cui ci sarebbe davvero bisogno davvero è il cambio di modulo, per il quale Immobile dà un'opportunità in più. E' possibile sviluppare un gioco diverso, creare più occasioni, di lì deve passare la rinascita dei granata, altrimenti, d'ora in avanti, il Torino stenterà. Ci sono qualità e uomini per passare al 4-3-3, che permetterebbe verticalità immediata, proprio ciò che manca ai granata. La sfida di domani è totalmente diversa da quella contro l'Empoli, che con la sua difesa alta dava l'opportunità di giocare lunghe palle in verticale. La retroguardia del Frosinone è più bassa e, anche se i centrali non sono di livello massimo, bisognerà essere abili a trovare gli spazi, senza dimenticare che mercoledì si va a Sassuolo: la gestione atletica sarà fondamentale.
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